Corriere Torino

«Tra le migliaia di fascicoli e la carenza di personale» L’allarme della Sorveglian­za

Il presidente Viglino: «Qui, ogni giorno è un miracolo»

- di Massimilia­no Nerozzi mnerozzi@rcs.it

Cominciamo dal nome — tribunale di Sorveglian­za — che è per lo meno fuorviante, se non sbagliato: «Difatti in Francia lo chiamano Juge de

l’applicatio­n des peines (JAP)», sorride Marco Viglino, 63 anni, da 32 in servizio dentro questo palazzo di cemento armato dei primi del Novecento, che fu sede della Società anonima fonderie subalpine. Da qui — perennemen­te sotto organico, di magistrati e personale amministra­tivo — bisogna dare risposta ai 4.345 detenuti dei penitenzia­ri (più due Rems) del distretto, Piemonte e Valle d’aosta. Oltre ai fascicoli — «migliaia», ricorda Maria Rita Diano, direttore amministra­tivo, qui dal 1996 — che arrivano dalle Procure. In poche parole: chiunque sia condannato in via definita, senza sospension­e condiziona­le e con pene fino a 4 anni (esclusi reati ostativi), passa dalla Sorveglian­za, per discutere se debba andare in carcere o possa accedere a misure alternativ­e. Udienze che arrivano anche dopo due anni. «E che una persona debba scontare 15 giorni o 4 anni, l’istruzione del fascicolo costa comunque tempo e impegno».

Su profession­alità e impegno non si discute, sulle risorse si potrebbe aprire un cineforum: «Oltre al tribunale, ci sono quattro uffici di sorveglian­za (Alessandri­a, Cuneo, Novara e Vercelli), anche con carenze superiori al 50 per cento». Per dire: a Torino dovrebbero esserci sette magistrati (più il presidente), «ma siamo in 5». Di più: su una pianta organica di 20 magistrati, al momento ne sono in servizio 12. Morale: «Ogni volta è un piccolo miracolo». L’agenda è fitta: sei udienze al mese (due togati e due esperti), con punte di 120 fascicoli. Più le udienze settimanal­i, di ogni magistrato. Negli amministra­tivi, riassume Diano, «la scopertura arriva al 37 per cento a Torino», con tendenza verso il 50. «Qui siamo in 34 persone, 31 esclusa la penitenzia­ria, a fronte di una pianta organica di 45». Per una «carenza aumentata del 17 per cento, rispetto a quattro anni fa». Dati certificat­i dalla periodica ispezione ministeria­le, appena finita. E per fortuna che, negli uffici, c’è tanta gente in gamba: «Tra gli assistenti amministra­tivi, dal 2018, un solo arrivato era non laureato». Umanamente però, chi può poi se ne va, in altro ramo dell’amministra­zione pubblica. «E con il blocco delle assunzioni che c’è da anni, non viene mai sostituito».

Last but not least, dimenticat­evi Steve Jobs, questo è ancora il regno di Johannes Gutenberg: «Dobbiamo materializ­zare tutto, perché esiste solo il fascicolo cartaceo». Che viene portato da ufficio a tribunale, da città a città. Grosso modo, si viaggia a tre risme di carta stampate al giorno. Forse è quasi meglio, visto il materiale informatic­o: «Per aprire il pc ci vuole un quarto d’ora», allarga le braccia Viglino. Di fascicoli, va da sé, qui pare esserci la fabbrica: in quattro anni, il tribunale ne ha «incamerati 34.993 e decisi 30.614». Mentre l’ufficio di sorveglian­za di Torino, nello stesso quadrienni­o, ha viaggiato a 76.952 fascicoli incamerati e 74.220 decisi. Sono altre risorse che se ne vanno, banalmente: «Ogni settimana, sei persone sono impegnate in udienze». Da dove escono circa «250 ordinanze da notificare». Per non parlare dei «decreti, circa 60.000 in totale». Non essendo robot, ragiona ancora il presidente, «l’errore o la mancata valutazion­e sono dietro l’angolo». Sono amministra­tivi e magistrati che fanno l’amministra­zione: «Sopravvivi­amo perché ci sono persone che si sacrifican­o».

Per dire dei carichi di lavoro, qualche tempo fa, un agente della penitenzia­ria, si è arreso dopo una settimana: scusate, non ce la faccio. Eppure, «da anni è allo studio la formazione di un’aliquota per gli uffici di sorveglian­za». Mai vista. Domandone: chi ve lo fa fare? «La soddisfazi­one personale di fare bene il proprio lavoro». Anche se, una mano da Roma, farebbe comodo: «Ogni riforma viene invece fatta a costo zero, come la Cartabia». Il che significa scaricare tutto su chi c’è. A naso, pare che pure l’ultima ispezione non attiverà i rinforzi, al di là della solidariet­à dei colleghi del ministero, che hanno poi salutato: «Fate come potete».

Carta e vecchi pc Dobbiamo stampare qualsiasi cosa: e per avviare un computer serve un quarto d’ora

Ispezione ministeria­le

I colleghi ci hanno dato la loro solidariet­à, poi ci hanno salutato: “Fate come potete”

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 ?? ?? Sotto organico e tanti fascicoli Marco Viglino, 63 anni, presidente facente funzioni del tribunale di Sorveglian­za, nel quale è in servizio dal 1992. È già stato presidente dell’ufficio giudiziari­o per otto anni (fino al 2019), è ha presentato domanda (unica candidatur­a arrivata dal distretto) Ci sono 12 magistrati in servizio, su una pianta organica di 20. E meno 37% di amministra­tivi
Sotto organico e tanti fascicoli Marco Viglino, 63 anni, presidente facente funzioni del tribunale di Sorveglian­za, nel quale è in servizio dal 1992. È già stato presidente dell’ufficio giudiziari­o per otto anni (fino al 2019), è ha presentato domanda (unica candidatur­a arrivata dal distretto) Ci sono 12 magistrati in servizio, su una pianta organica di 20. E meno 37% di amministra­tivi

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