Ora nei circoli è Sonego mania
Il torinese ora sogna le Atp Finals: è 13o nella Race to Torino
Prima dell’abbraccio di Nole Djokovic, degli spalti infuocati ad ogni smorzata vincente, del «po po po po» intonato in suo onore; prima di Thiem, Rublev e il tie break conquistato contro il numero uno al mondo, prima infine del giornalista inglese che lo ha chiamato Sonegoat per tutta la durata degli Internazionali d’italia, per Lorenzo Sonego c’è stata una gavetta che non voleva saperne di finire: campi in provincia, tornei e aerei di seconda classe, challenger su challenger per raccimolare qualche punto Atp, mai una wild card, turni di qualificazione a non finire per sperare di entrare nei tabelloni principali, prime pagine sempre dedicate a qualcun altro.
Non è stato un enfant prodige il giocatore torinese che da oggi tornerà tra i primi trenta al mondo, in posizione numero 28. È esploso tardi, quando ormai erano rimasti in pochi a crederci, forse due persone soltanto, lui e Gipo Arbino. E che bella soddisfazione sapere di avere avuto ragione, che la strada, lunghissima, è sempre stata quella giusta. Era il gennaio 2018 e Sonny, sorprendendo tutti, si ritrovava al secondo turno degli Australian Open. «Un bel traguardo», avevano commentato tutti, considerandolo il coronamento di un sogno, un exploit figlio del caso, i quindici minuti di gloria della sua carriera.
È sempre andata così, con Sonny, il sottovalutato. Ad ogni ostacolo superato o obiettivo raggiunto gli veniva detto: «bravo» e poi, sottovoce: «più lontano di così non può andare». Era troppo leggero, troppo gracile, troppo grande e con troppo poco tennis alle spalle, secondo gli esperti. Ma lui, zitto zitto, con umiltà e perseveranza ha smentito tutti entrando prima in top 100, poi in top 50, adesso in top 30 e in corsa per partecipare alle Atp Finals il
❞ Djokovic dopo Roma Nella semifinale contro Sonego credo di aver elevato alla grande il mio gioco... ❞ Sonego dopo Roma Nole, a fine partita, mi ha fatto i complimenti È una grande persona, c’è tanto rispetto
prossimo novembre (nella race to Torino è in posizione numero 13). Prima che cominciasse il torneo romano il mondo del tennis azzurro era concentrato su Sinner e Musetti, la next gen del tennis mondiale, di Sonego come al solito si parlava poco, in coda a tutti gli altri. È finita come sappiamo ormai tutti, con il brutto anatroccolo finalmente incoronato principe dagli spettatori e da tutti gli amanti del tennis, coinvolti dalla Sonego mania. E non è un miracolo e nemmeno una favola, nello sport non esistono, ognuno vince e perde le partite che merita. Non si sono mai posti limiti Lorenzo e Gipo, senza aspettative degli altri né pressioni, senza nemmeno l’attenzione che avrebbero meritato hanno conquistato Roma con il sorriso. Il giocatore ha detto che si godrà questo momento, è tutto guadagnato, conquistato, lui è il primo a saperlo. «Mi avete fatto emozionare» ha detto. Sapesse lui a noi. Ieri al circolo Amici del Fiume era impossibile trovare un’ora libera. Tra i campi, nei momenti di pausa, la domanda più frequente è stata: «Ma hai visto cosa ha fatto Sonego ieri?». È così che ci si innamora di uno sport.