Quel sandwich ribattezzato tramezzino da D’annunzio
Tra i riti torinesi, e sappiamo che Torino è una delle città più rituali del mondo, c’è quello del Caffè. E una delle celebrità è senza dubbio lo storicissimo Mulassano, dal 1907 sotto i portici di piazza Castello all’angolo con la Galleria Subalpina, perfetto nella sua struttura Liberty, le specchiere, i pochi e dunque ambiti tavolini di marmo, ma tanto da Mulassano si va per mangiare un tramezzino prima del cinema o di una prima al Regio ed è da sempre un luogo per darsi appuntamento. E’ appena uscito un piacevole libretto sulla storia proprio dell’inventrice del tramezzino: “La signora del Mulassano. Tra whisky e tramezzini da Detriot a Torino” di Salvatore Tripodi per le edizioni Mille, che racconta le avventurose vicende di una donna simpaticissima e bisogna dire coraggiosa, Angela Demichelis Nebiolo. Già la fantastica caricatura sulla copertina che le disegnò Umberto Calamida negli anni ’30 è un
poema: cappello con fiocco, naso importante – che alcuni dei suoi discendenti erediteranno – bandò biondo corto sulla nuca, tal quale una signora Tabusso de La donna della domenica. Angela Demichelis nasce a Torino nel 1904 da una famiglia di commercianti di vino e si rivela già da ragazzina una di carattere. Come nelle migliori fiabe s’innamora perdutamente di Onorino Nebiolo, il bel garzone di bottega del padre che sarà l’amato compagno di tutta la vita. Malgrado qualche resistenza dei genitori – ma come, una ragazza di buona famiglia con un lavorante! - lo sposa quindicenne nel 1909 e subito la coppia tenta l’avventura americana. I parenti già emigrati negli Stati Uniti li accolgono a Detroit dove hanno dei ristoranti e qui Angela diventa una regina dei locali alla moda. Siamo in pieno proibizionismo e le avventure per procacciare liquori alla frontiera col Canadà è un viaggio picaresco tra mille pericoli, colpi di
scena, agguati della Polizia. In uno di questi l’impavida Angela ventenne decide di andare da sola. Nel viaggio di ritorno in piena notte, con il baule imballato di gin e whisky, viene inseguita, non le resta che disfarsi del bottino scaricandolo nei boschi. Ma c’è un altro rischio che incombe sulla città, la Mafia, anzi la temibilissima Mano Nera che minaccia Angela e Onorino. Scendere a patti con la Mafia non è impresa semplice, ma Angela dev’essere nata sotto una buona stella e sventa persino un rapimento del figlio piccolo. L’avventura americana si chiude pochi anni dopo e nel 1925 Onorino e Angela tornano in Italia, naturalmente a Torino, e qui si apre un nuovo capitolo imprenditoriale, i due acquistano lo storico Caffè Mulassano. Tra i bagagli stivati sulla nave di rientro da Detroit c’è un oggetto dal quale Angela non si separa mai e che le porterà fortuna: un tostapane, grande intuizione che tornerà utile per l’inedita impresa. Nasce così l’idea di utilizzare per i sandwich il pane bianco leggero non tostato che D’annunzio ribattezzerà tramezzino. Era nata l’epoca dell’aperitivo e del pranzo veloce ma gustoso di Mulassano. Seguono anni gloriosi, ma l’attività di Angela non si ferma qui, un’altra novità ha preso piede amatissima dal pubblico, il cinema. Perché non tentare anche in questo settore? E infatti la coppia acquista diverse sale soprattutto in periferia e Angela si mette persino al proiettore. Figli e nipoti di questa formidabile donna ricordano ancora la classe di una nonna che non stava mai ferma, che amava circondarsi amici, casa aperta che profumava di cipria e Lanvin, alcuni suoi abiti diventeranno leggendari. Un altro pezzetto della capacità di inventare mondi imprenditoriali di una città che non smette mai di stupire e nella quale è piacevole vivere e ricordare.