Aspettando il Roland Garros
se questo è sicuramente un accoppiamento migliore di quello dello scorso anno contro Roger Federer».
Sonego oggi parte favorito: «Senza dubbio – conferma il coach Gipo Arbino – e nell’ultimo periodo ho insistito perché Lorenzo affrontasse tornei in tale veste, come quelli di Todi e Perugia. A volte è più agevole dare il massimo quando si gioca a braccio sciolto senza aver nulla da perdere». Il percorso che ha portato il torinese a Parigi non è stato fortunatissimo quanto a sorteggi: «Nel Masters 1000 di Cincinnati ha trovato Sandgren, giocatore ostico sul veloce in grado di mettere in difficoltà anche i grandissimi – prosegue Arbino –; agli US Open Mannarino e stava rimettendo in piedi il match. A Roma ha vinto un buon primo turno poi ha incontrato uno dei giocatori più in forma del circuito, Casper Ruud. Ad Amburgo un altro giovane in ascesa come Auger Aliassime». Partite nelle quali Sonego è scattato male dai blocchi: «Stiamo lavorando su questo aspetto – sottolinea Lorenzo – per evitare di dover giocare sempre in rincorsa e in affanno». «Magari – interviene Arbino – cercando di entrare nel ritmo fin dai primi 15, senza affrettare le soluzioni e provando a scambiare di più».
Molti big hanno criticato le nuove palle del Roland Garros, le Wilson in sostituzione delle Babolat. E Sonego? «Non mi sono trovato così male, forse il mio gioco non risente così tanto del cambiamento. Piuttosto qui fa freddo e bisogna adattarsi a questo tipo di ambiente». E dopo Parigi i piani sono già ben delineati: «Santa Margherita di Pula, un ATP 250, Anversa (ATP 500), Vienna (Atp 500), Parigi indoor (Masters 1000) e Sofia (Atp 250)». Poi un’ipotesi suggestiva che stanno considerando: «Dopo un po’ di vacanza si ripartirà con la preparazione invernale e una sezione della stessa potrebbe svolgersi a “casa Nadal”. Un’occasione unica per vedere come lavorano i grandissimi e proseguire il percorso di crescita – concludono insieme Sonego e Arbino – ma ora pensiamo al Roland Garros».