Champagne e tartufo, Alassio sposa Francia e Piemonte
Domenica prossima l’evento che coniuga gusto e emozioni d’oltralpe
Francia e Piemonte gemellate in Liguria. Merito delle bollicine d’oltralpe e del tuber magnatum più famoso al mondo: il bianco d’alba. Succede ad Alassio, che il prossimo fine settimana (domenica 20 e lunedì 21), ospita Un Mare di Champagne, evento organizzato dal consorzio Macramè, che quest’anno spegne otto candeline. E, nonostante le restrizioni imposte dalla vita al tempo del Covid-19, ospita più di centoventi etichette di quaranta aziende vitivinicole francesi. E strizza l’occhio alle Langhe attraverso il tartufo. Il pomeriggio di lunedì ventuno, stesso giorno in cui si apre ufficialmente la stagione della cerca di tuber magnatum, Un Mare di Champagne ospita un seminario di analisi sensoriale guidato da Isabella Gianicolo dell’associazione per il Centro Nazionale Studi Tartufo dedicato proprio al fungo ipogeo.
E subito dopo, il sommelier del ristorante Tre Stelle Michelin di Alba, Vincenzo Donatiello, svelerà ai partecipanti come abbinare champagne al e tuber magnatum. Classe 1985 e di origini lucane, l’enologo di Piazza Duomo è cresciuto professionalmente tra Puglia e Romagna, dove ha lavorato per alcuni ristoranti stellati per poi approdare al servizio dei piatti firmati dallo chef Enrico Crippa, ad Alba. Una cucina principalmente vegetale che Donatiello abbina a importanti etichette provenienti da tutto il mondo. Chi desidera salutare la fine dell’estate in riva al mare, e dare il benvenuto ai primi giorni d’autunno con un buon calice di bollicine al profumo di tartufo, può segnare in agenda questa kermesse. Che, per il sommelier dell’unico ristorante tre stelle Michelin piemontese, sarà occasione per provare a sfatare mito, soprattutto italiano, che racconta un certo disaccordo tra tuber magnatum e bollicine francesi. La colpa, secondo alcuni addetti ai lavori, sembra essere dell’anidride carbonica «che pulisce la bocca in modo troppo aggressivo impedendo un abbinamento pienamente armonico» fra i due elementi. «Tartufo e champagne raramente viaggiano insieme – spiega Donatiello – è arrivato il momento di sdoganare questo (e altri) abbinamenti troppo classici, e superare quella barriera emotiva che, qui da noi, molte persone hanno ancora verso lo champagne rispetto al vino italiano». L’appuntamento alassino prevede anche altre degustazioni a tema, abbinate ad apertivi gourmet. E a una cena di gala, domenica sera, dove i piatti saranno firmati da Giuseppe Di Iorio, chef del capitolino una Stella Michelin dell’aroma Restaurant; Ivano Ricchebono, chef resident una stella Michelin al The Cook di Genova; Massimo Viglietti, executive chef del Taki Gourmet, a Roma; e dal pastry
Il sommelier del Piazza Duomo svelerà come abbinare i due preziosi prodotti
chef Alessandro Dalmasso. Le degustazioni di lunedì saranno tenute dai tecnici della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori. In calendario anche tre masterclass, guidate da due grandi esperti di champagne: Roberto Beneventano e Alberto Lupetti. E da Leo Damiani, direttore commerciale e marketing di Champagne Perrierjouët Italia. L’edizione 2020 dell’evento, voluta «anche per far ripartire il settore spiega Barbara Porzio, rappresentate del Consorzio Macramé - racchiude in sé la voglia di fare rete per avviare il rilancio del comparto vinicolo». Mentre «le bollicine stanno registrando un calo di vendita del 30% - finisce Donatiello – il vino fermo ha tenuto meglio grazie a un maggiore consumo casalingo di prodotto». Per partecipare, bisogna accreditarsi online. L’evento è a pagamento; le degustazioni costano 50 euro. Tutte le informazioni sul sito www.unmaredichampagne.it.