Corriere Torino

Violentò una bambina, latitante preso in Bolivia

- Elisa Sola

«Tonio come sta? Buonasera, siamo l’interpol della polizia italiana. Faccia la valigia con calma». Antonio Rao, a torso nudo e in infradito, apre il cancello della villetta di Santa Cruz, in Bolivia, dove si nascondeva da giugno. Non si è stupito quando sono venuti a prenderlo. Faccia di ghiaccio, ghigno immobile, ha fatto entrare tutti e si è andato a coprire. In casa c’erano due prostitute. Gli uomini della quadra mobile di Torino — con lo Sco di Roma e lo Scip — non hanno mai smesso di cercare il narcotraff­icante calabrese di 67 anni, colpevole di aver violentato una ragazzina di 13 anni, di averla fatta prostituir­e e di averla drogata. Rao è sempre stato il re della coca. La portava con disinvoltu­ra a Zurigo sotto il sedile, la nascondeva nella cantina della casa di piazza Vittorio ad Orbassano. Questo di recente. E’ negli anni precedenti che Rao si costruisce la fama di importator­e di livello. Nel 2012 è uno degli arrestati dell’operazione «Rewind» della mobile. Uomo in grado di smerciare ingenti quantitati­vi di polvere bianca, Rao sfrutta le amicizie nella criminalit­à organizzat­a calabrese e diventa il tramite tra i trafficant­i brasiliani e gli italiani. Dopo aver scontato la galera per i reati di droga, «Tonio» si dedica allo sfruttamen­to di disperate. Ad Orbassano ospita una prostituta rumena tossicodip­endente con la figlia, che di fatto sequestra. La vittima è ancora una bambina. Madre e patrigno Rao le rovinerann­o la vita per sempre, tra botte, stupri e orge.per tre anni la fanciulla dorme per terra, non va a scuola, viene cibata solo con biscotti. Cresce gracile, è quasi muta. Ogni giorno è costretta a fare sesso con orchi come Rao e gli amici della madre. Viene salvata dai carabinier­i, intervenut­i nella casa dell’orrore per una lite. Oggi l’adolescent­e vive in comunità.

Per averla violata, sfruttata e costretta a drogarsi, Rao viene condannato a dieci anni. Quando la sentenza diventa definitiva, a giugno, lui fugge con l’aiuto di tre complici di Rivalta, indagati dalla mobile. Con Rao scappa anche Joseph Michel Bernard Dalmasso, 62 anni, condannato per droga a cinque anni,e riarrestat­o pochi giorni fa.rao trova rifugio in Bolivia tramite la moglie di un pregiudica­to sudamerica­no che aveva conosciuto in carcere in Italia. Ma si sentiva braccato a Santa Cruz. In tasca aveva un biglietto per Madrid.

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