Corriere Fiorentino

Bocca lancia la city tax e annuncia «A Firenze il G7 del turismo»

Il presidente di Federalber­ghi e di Fondazione Crf: «Paghino anche ristoranti e locali»

- Giulio Gori

Una city tax, sul modello di New York, al posto della tassa di soggiorno, in modo che non ricada solo sugli alberghi, ma che sia spalmata anche su negozi e ristoranti. A proporla è stato il presidente di Federalber­ghi, Bernabò Bocca, che è anche presidente della Fondazione Cr Firenze, a margine dell’edizione numero 74 dell’assemblea degli albergator­i che si è tenuta ieri al Principino di Viareggio.

Un tema, quello della city tax, che tornerà alla ribalta a novembre, durante il G7 del turismo che si terrà a Firenze. «Gli alberghi non possono continuare a essere visti con un bancomat, ogni volta che c’è bisogno di soldi si alza la tassa di soggiorno. Meglio pensare come a New York a una City Tax», dice Bocca, che aggiunge: «Se c’è da pagare un contributo a nostro giudizio non deve essere pagato solamente dall’albergo o dal turista che soggiorna nell’albergo ma deve essere pagato da tutte quelle che sono le attività economiche che benefician­o del turismo, come ristoranti e negozi. Il concetto è pagare tutti per pagare meno. Certo, è più semplice ma meno equi andarlo a prendere negli alberghi, che però su 100 euro di spesa del turista ne beneficano per il 27%.

Quindi rimane un 63% che devono pagare anche gli altri». È lo stesso Bernabò Bocca ad annunciare il G7 del turismo a novembre, un’occasione di confronto «che porterà la Toscana al centro della scena internazio­nale».

Il presidente nazionale di Federalber­ghi ha inoltre illustrato una scaletta di provvedime­nti necessari al settore. E ha chiesto di ridurre la pressione fiscale con la diminuzion­e delle tasse sugli immobili, di incentivar­e gli investimen­ti mediante il potenziame­nto del credito di imposta per la riqualific­azione, di rivedere le norme che limitano la capacità degli alberghi di ampliare l’offerta (a partire dalla ristorazio­ne per clienti non alloggiati), di contrastar­e l’abusivismo.

L’assemblea è anche teatro di un attacco politico del sindaco di Firenze, Dario Nardella, contro il governo, rappresent­ato a Viareggio dalla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, e dal ministro dello Sport, Andrea Abodi: «Dalle parole di Bernabò Bocca emerge un’assoluta assenza di politica nazionale turistica», commenta Nardella. Che aggiunge: «La ministra Santanché è totalmente latitante, finiremo per ricordarla solo per la sua frase sulle spiagge pubbliche che a suo dire non vanno tenute perché piene di rifiuti e di tossicodip­endenti. Il governo Meloni non ha disciplina­to la questione delle spiagge private dei balneari nonostante il termine per l’attuazione del 31 dicembre 2023 fissato dalla direttiva europea. Manca inoltre una norma che i sindaci chiedono da anni sulla questione degli affitti turistici brevi e risalta la totale assenza di strategia e di visione. La politica turistica di questo governo non è sbagliata, è totalmente inesistent­e».

A fare scalpore, al Principino, è l’intervento di Flavio Briatore: «Noi dobbiamo puntare a un turismo più alto, dobbiamo portare in Italia gente che spende e non con il sacco a pelo».

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Il presidente di Federalber­ghi e della Fondazione Crf Bernabò Bocca
Sul palco Il presidente di Federalber­ghi e della Fondazione Crf Bernabò Bocca

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