Rinasce la biblioteca con i libri salvati da Villa Montalvo
Grazie alla raccolta fondi di «La7», «Corriere» e «Corriere Fiorentino» da oggi in teatro lo spazio per l’infanzia. E fuori il bibliobus per i più grandi
CAMPI BISENZIO Il viavai che si intravede dietro la grande vetrata del teatro che dà su piazza Dante desta la curiosità di un gruppo di ragazzini: «Che fate? Una biblioteca? Bello, e sarà gratis?». A sei mesi dall’alluvione del 2 e 3 novembre, quelle domande raccontano una città che porta ancora i segni della sofferenza per le case inondate, per le settimane passate a spalare fango, per le aziende chiuse. Raccontano una comunità che si è disabituata a quel che non è fatica e lavoro.
Ma la biblioteca — per quanto in piccolo — che risorge oggi dall’esondazione del fiume Marina che la travolse, fissa la volontà di liberarsi dagli spettri della città dormitorio: «Valeva la pena di fare un enorme sforzo per far rinascere i luoghi della cultura mentre tanti campigiani sono ancora in difficoltà? Abbiamo esitato, ma l’abbiamo chiesto ai cittadini e la risposta è stata un coro di sì». È la vicesindaca e assessora alla Cultura di Campi Bisenzio, Federica Petti, a spiegare perché, in mezzo ai disastri ancora da riparare, questo «miracolo» fosse davvero essenziale.
Grazie ai 550 mila di euro stanziati da una raccolta fondi organizzata dal Corriere Fiorentino, dal Corriere della Sera eda La7, cui si sono aggiunte donazioni pubbliche e private — persino da classi scolastiche che hanno destinato a Campi le 50 euro del regalo natalizio alle maestre — per altri 160 mila euro, il TeatroDante Carlo Monni è potuto ripartire fin dallo scorso gennaio. Ma, al suo interno, oggi riaprirà i battenti la «bibliotechina» per l’infanzia, mentre in piazza Fra’ Ristoro sarà inaugurato il bibliobus con i testi per gli adulti.
La notte tra il 2 e il 3 novembre, la biblioteca di Villa Montalvo fu travolta. Al piano terra, dei 100 mila libri del centro bibliotecario regionale per ragazzi e ragazze — una sorta di piccola «Nazionale» dedicata all’infanzia — 70 mila andarono distrutti. Più a valle a essere alluvionato fu anche il teatro: platea, palco e foyer si salvarono, ma il fango entrò nei seminterrati, danneggiando i camerini, facendo saltare gli impianti.
In una corsa contro il tempo e grazie alle raccolte fondi, il 20 gennaio la nuova stagione era potuta partire. Ora che parte dei camerini sono ancora inutilizzabili perché i muri si devono asciugare e l’ascensore che alza e abbassa il golfo mistico (la buca degli orchestrali) è da riparare, e mentre le scenografie sono andate tutte perse, sono stati però rifatti l’impianto elettrico, il riscaldamento e i condizionatori, l’impianto audio d’allarme, sostituite tutte le luci che si erano fulminate.
E Sandra Gesualdi, che il teatro e la biblioteca le dirige, con ancora un po’ di soldi delle donazioni da spendere, ha avuto un’intuizione e un giorno ha deciso di buttare giù il cartongesso che divideva due piccole stanze al primo piano del teatro: «Qui ci faremo la “bibliotechina”». Così, oggi dalle tre di pomeriggio, 3 mila libri per l’infanzia torneranno accessibili ai
Federica Petti, vicesindaca Anche per i cittadini valeva la pena di fare un enorme sforzo per i luoghi della cultura
Sandra Gesualdi, direttrice Un teatro aperto o un libro da leggere aiutano ad affrontare questa tragedia sociale
campigiani. «È un miracolo laico. E tanto del merito va alla grande famiglia del Corriere», dice Gesualdi, che aggiunge: «Campi è medaglia d’oro alla Resistenza. Qui la gente è ancora in ginocchio, il governo non ci ascolta, ma ci sentiamo come nuovi partigiani. E un teatro aperto, un libro da leggere sono riti collettivi fondamentali per affrontare una tragedia sociale, anche la solitudine».
Grazie al Pnrr, la vecchia amministrazione Pd aveva avviato la ristrutturazione di Villa Rucellai. La nuova giunta di Andrea Tagliaferri, prima ancora dell’alluvione, aveva modificato il progetto per spostare nel centro storico l’intera biblioteca. Ma per la fine dei lavori si dovrà aspettare il 2026. Così, per ora, la decisione è stata quella di trasformare via Santo Stefano in una strada della cultura e dei colori. Su due grandi pareti sono stati dipinti enormi murales che raffigurano Artemide e Diana, le dee della caccia, greca e romana, a protezione di Campi. E se in piazza Dante, in teatro, nasce la bibliotechina, oggi in piazza Fra’ Ristoro apre i battenti anche il bibliobus con 2.500 libri per adulti, mentre al museo dei Gonfienti sono accessibili da giorni 500 volumi sull’archeologia. Con gran parte delle case, delle cantine e dei garage ora liberi dal fango, con appena qualche monte di terra che resta da rimuovere, ora Campi è pronta a risorgere. Come comunità.