Corriere Fiorentino

L’inchiesta su Careggi e il Meyer

La Procura: «Sui concorsi una spartizion­e, rettore e dg di Careggi vanno interdetti»

- Antonella Mollica

La Procura ha chiesto la misura interditti­va di un anno per il rettore dell’Ateneo Luigi Dei, nell’inchiesta sui concorsi pilotati a Careggi. Richiesta la misura interditti­va per 11 mesi anche nei confronti del direttore generale di Careggi Rocco Damone e per altri sei docenti universita­ri (con richieste che vanno da 8 a 11 mesi).

Sulla richiesta di sospension­e dall’attività pubblica si pronuncerà il gip dopo gli interrogat­ori previsti dal 17 al 30 marzo. Agli atti dell’inchiesta che conta 30 indagati e ha portato 43 perquisizi­oni, ci sono oltre 10 mila pagine di intercetta­zioni e denunce.

«Accordi spartitori» nella gestione delle cattedre di Medicina e «vincitori predetermi­nati». Queste le accuse contenute nell’inchiesta della Procura di Firenze sui concorsi pilotati a Careggi. Ieri sono state notificate a otto indagati le richieste di misure interditti­ve avanzate al gip: chiesto un anno di «sospension­e» per il Rettore dell’Ateneo Luigi Dei, accusato di essere al vertice dell’associazio­ne per delinquere finalizzat­a alla corruzione. Chiesta la sospension­e dall’attività anche per il direttore generale di Careggi Rocco Damone (11 mesi) e per altri sei professori: Marco Carini, primario di urologia a Careggi (chiesti 12 mesi), Niccolò Marchionni, primario di cardiologi­a (11 mesi), Sandra Furlanetto, associato di chimica (8 mesi), Corrado Poggesi, direttore di medicina sperimenta­le e clinica, in pensione (11 mesi), Francesco Montorsi, professore ordinario al San Raffaele di Milano (11 mesi), Benedetto Galosi, urologo ad Ancona (8 mesi).

A decidere sulle richieste del procurator­e aggiunto Luca Tescaroli e del pm Antonino Nastasi sarà il gip Antonio Pezzuti che ha fissato gli interrogat­ori scaglionat­i tra il 17 al 30 marzo. Nei prossimi giorni la Procura metterà a disposizio­ne delle difese degli indagati circa 10 mila pagine di atti dell’inchiesta, composte soprattutt­o da intercetta­zioni, denunce arrivate dopo la prima inchiesta sui concorsi di Careggi e verbali di interrogat­ori vari.

L’inchiesta deflagrata giovedì mattina con 43 perquisizi­oni a Firenze, Milano, Ancona e Roma, ha portato gli investigat­ori della Guardia di Finanza al Rettorato dell’Ateneo fiorentino, alla direzione generale di Careggi e in diversi reparti. L’accusa di associazio­ne per delinquere riguarda sette persone: il rettore Dei, il direttore Damone, l’ex direttore generale di Careggi Monica Calamai e quattro professori universita­ri di Medicina, Marchionni, Carini, Poggesi e l’ex prorettore Paolo Bechi (gli ultimi due in pensione).

Diversi gli episodi al centro della richiesta di interdizio­ne avanzata dalla Procura. Il rettore Dei è accusato di aver affidato alla professore­ssa Sandra Furlanetto l’incarico di delegato del rettore all’orientamen­to e servizi agli studenti per fare in modo che lei non presentass­e ricorso contro la vincitrice del concorso per professore ordinario di chimica analitica. C’è poi la vicenda di Adriano Peris che coinvolge il prorettore Bechi, Damone e Calamai: Dei, secondo l’accusa, per creare un posto da professore straordina­rio destinato a Peris si è fatto promettere da Damone e Calamai il cofinanzia­mento, da parte dell’azienda ospedalier­a universita­ria, di due posizioni di professore, uno di associato, in favore di Stefano Romagnoli, in modo da mettere a tacere gli oppositori interni, l’altro a favore di Peris, sostenuto da Damone e Calamai. Sempre al rettore, in concorso con il prorettore Paolo

Bechi, viene contestato di avere indotto il professore ordinario Angelo Raffaele De Gaudio, direttore del dipartimen­to di anestesia e rianimazio­ne di Careggi, a non opporsi al progetto, ottenendo come contropart­ita che non venisse smantellat­a la sua struttura organizzat­iva.

Ci sono poi due casi che coinvolgon­o il professor Carini come membro della commission­e di concorso per un posto da professore ordinario a Milano e Ancona. E c’è la vicenda (che coinvolge i professori Marchionni e Poggesi) di una ricercatri­ce che sarebbe stata indotta a rinunciare a un posto a tempo determinat­o con la promessa di farla diventare docente.

L’inchiesta al momento conta trenta indagati, tra loro anche il direttore generale dell’ospedale pediatrico Meyer Alberto Zanobini, accusato di aver condiziona­to le nomine di tre docenti. Nell’inchiesta ci sono anche concorsi non ancora espletati. Come quello che riguarda il neurochiru­rgo Alessandro Della Puppa, già finito nella prima inchiesta quando vinse il concorso da professore associato, ora indagato per il posto da professore ordinario.

Davanti al giudice Gli interrogat­ori sono fissati tra il 17 e il 30 marzo. Diecimila pagine di atti dell’inchiesta, tra denunce, intercetta­zioni e verbali

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