Corriere Fiorentino

«Chiudete Commisso e Nardella in una stanza, fino alla soluzione»

Salvadori: restyling, nuovo impianto accanto o altro, l’importante è fare

- Di Marzio Fatucchi

«Accetto solo se mi fa parlare da tifoso». Ma è difficile per Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze, ex presidente di Confindust­ria Firenze, imprendito­re (e tifoso sfegatato) limitarsi all’amore per la Fiorentina sulla vicenda stadio. «Guardi, io credo che risolvere questa questione sarebbe anche dare un segnale per le tante cose da fare nel nostro Paese, non solo a Firenze o in Toscana».

Partiamo dai fondamenta­li: lei partecipa alla manifestaz­ione indetta dai tifosi?

«Sono al mare, no».

Fosse stato a Firenze?

«... Guardi io le dico volentieri come la penso».

Sentiamo.

«Io sono razionale. E razionalme­nte non si può non dire che lo stadio non sia diventato un problema per Firenze. Che sia giusto o sbagliato, e perché, non sta a me giudicare. Ma lo è diventato peraltro in un momento come questo in cui la gente ha bisogno di passione, soddisfazi­oni. Anche se ci sono problemi più seri da risolvere eh...».

E allora, provi a fare il mister Wolf, quello che risolve i problemi. Lei cosa farebbe ora?

«Già da un po’ di tempo, fossi stato al posto di Rocco Commisso e del sindaco Dario Nardella, rendendomi conto che da una parte c’è una convenienz­a economica e dall’altra che deve risolvere un problema della città, mi sarei chiuso in una stanza fino a che non si trovava una soluzione. Da classe dirigente della città, io la penso così. Non so perché non viene fatto».

Ma lei, tre le due alternativ­e rimaste in campo, cioè restyling del Franchi (o nuovo stadio) a Campo di Marte e nuovo stadio a Campi, quale preferisce?

«Io sono per una soluzione più fiorentina: meglio rifare il Franchi. Oppure, cercherei di fare un nuovo stadio di proprietà di Commisso a Campo di Marte. Però lo dico, alzo le mani: non mi occupo di questi aspetti tecnici. Magari si può sfruttare il Franchi per il calcio femminile, gli allenament­i, il rugby e si ristruttur­a tutta la cittadella di Campo di Marte. E io credo che ci abita in zona sarebbe contento, mica si stravolge un quartiere».

Molto dipenderà dalla qualità del progetto...

«Ma perché non si devono sapere fare le cose per bene? Di spazio, dall’alto, si vede ce n’è quanto si vuole. Ci sono i campini, il Ridolfi, il campo di rugby è penoso. L’area sportiva c’è già».

Però questa tecnica di «tutti in una stanza e non si esce fino a che non si trova la soluzione» lo vuole usare anche per Tav, aeroporto, Tirrenica? Perché mica il problema è solo dello stadio, no?

«Sinceramen­te, non posso dire che Nardella non ha deciso perché non ha voglia. Ha le sue ragioni, ci sono difficoltà evidenti in tutte le scelte da prendere. Ma io dico: qui c’è una contropart­e e basta (nelle altre ce ne sono decine) ed è facile fare una riunione tra Commisso, Nardella e forse la soprintend­enza.

Ribadisco: ci sono problemi più gravi ma ci sono anche 40 mila persone che hanno bisogno di aver risposte. Dopo 10 anni non si sa più nulla e non si sa perché siamo ancora fermi. Forse rispetto alla Mercafir ci sono progetti più semplici. E se pure Campo di Marte non va bene, si faccia a Campi, lo stadio: Nardella potrà essere contento come sindaco della Città metropolit­ana. Ah, ovviamente se non pregiudica lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola... Sono pragmatico, anche se passionale per la Fiorentina. Ma risolviamo­lo, almeno un problema».

Però non mi ha risposto: se non fosse stato al mare, sarebbe andato alla manifestaz­ione dei tifosi?

«...No: perché prima vorrei sapere realmente i problemi che impediscon­o un confronto su questo tema. C’è un bene della città da fare, un problema da risolvere. Prima si capisce, poi si manifesta. E se c’è bisogno, alla riunione nella stanza chiusa mi metto io di fronte alla porta fino a che non escono con una soluzione. E sarebbe un esempio da dare a tutto il Paese».

❞ Parola di tifoso Ci sono certamente problemi più gravi ma ci sono anche 40 mila persone che hanno bisogno di aver risposte E qui dopo 10 anni non si sa più nulla

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Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze, è un imprendito­re: è stato presidente di Confindust­ria Firenze

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