«Bene, ma non basta Il conto della crisi si vedrà in autunno»
Sono giornate intere di video conferenze, di call con la Regione per definire i protocolli per la riapertura dei vari settori, di confronto dentro l’associazione e con le altre associazioni di categoria. Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana, dà un giudizio sfaccettato del Decreto Rilancio. «Al suo interno ci sono anche provvedimenti che avevamo richiesto — premette Nico Gronchi, imprenditore della moda tra il capoluogo e a Certaldo — e nel complesso è un decreto che va bene, ma va accompagnato ad altri due “pezzi” essenziali per rispondere ad una emergenza di portata mai vista prima: la liquidità ed il credito alle aziende, e le riaperture subito, prima possibile, di tutte le attività. Il decreto va bene, ma da solo appunto non basta». Tra gli elementi positivi Gronchi mette gli interventi sugli affitti, le tasse bloccate e l’annullamento della Cosap a chi allarga gli spazi di tavoli e dehors per fare servizio all’aperto — «Erano nostre richieste forti» —, i finanziamenti a fondo perduto che sono stati introdotti, «anche in maniera significativa». «Ci sono però che criticità che ci preoccupano: la tanta burocrazia e il turismo — sottolinea il presidente dell’associazione di categoria — Ed esempio ci è stato spiegato che i finanziamenti a fondo perduto arriveranno dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente dell’imprenditore, ma che prima serve una direttiva della stessa
Agenzia: e quando arriverà, quanto tempo ci vorrà? Le esperienze di queste settimane non ci fanno stare tranquilli. Tanti provvedimenti significano una montagna di carte e burocrazia». E sul turismo molto c’è da fare: «Per noi toscani la criticità è più forte perché paradossalmente noi non abbiamo solo turismo di mare o di montagna, ma quello delle città d’arte, del cibo, della mobilità sostenibile e dei cammini, dei matrimoni, termale. E per la Toscana il turismo ed il suo indotto valgono il 16% del Prodotto interno lordo, della ricchezza... Il governo ha messo pochissime risorse — afferma Gronchi — ed anche il voucher vacanze non è certo decisivo, non sposterà granché. Serve invece una programmazione strategica di medio e lungo periodo, sia dall’esecutivo che dalla Regione, piani straordinari. Nel 2019 abbiamo avuto in Toscana 48,5 milioni di presenze, di cui quasi la metà stranieri che non sappiamo quando torneranno: il rilancio del turismo deve essere al centro di tutte le politiche regionali e coordinarsi con quelle statali».
Il decreto eviterà che qualche impresa non riapra? «Tutti abbiamo voglia di ripartire adesso, consapevoli dei rischi, e se tutti gli elementi del decreto saranno reali e veloci, tutti gli aiuti andranno di pari passo, potranno dare una spinta alle attività — conclude — Ma temo che il vero conto della crisi si presenterà in autunno: quando molti dovranno chiudere di nuovo e questa volta per sempre».
❞ Ci sono misure che avevamo richiesto, ma anche tanta burocrazia E poca strategia