Corriere Fiorentino

L’anno senza Palio: peggio che in guerra

«Festa impossibil­e col distanziam­ento». Ma sotto le bombe le Contrade non erano chiuse

- Di Giulia Maestrini e Daniele Magrini

La decisione ufficiale è arrivata dopo la riunione tra il sindaco, i priori delle 17 Contrade, il questore e il prefetto di Siena. «Il Palio è una festa di popolo e ora non lo si può vivere nel modo giusto» ha detto De Mossi spiegando la scelta di annullare i due Palii del 2020. Era accaduto solo durante la guerra, ma allora almeno erano rimaste aperte le Contrade.

A pensarci razionalme­nte SIENA e con lucidità, nessuno a Siena credeva davvero che nell’epoca delle mascherine e del distanziam­ento sociale si potesse correre il Palio. Eppure ogni senese, in cuor suo covava l’utopia di non doverle mai sentire, quelle parole così amare. Che invece sono arrivate: «Il Palio nel 2020 non si correrà». Non a luglio, né a agosto, nemmeno a settembre in via eccezional­e.

La decisione ufficiale è arrivata ieri all’ora di pranzo, dopo una riunione durata un’ora e mezzo tra il sindaco, i priori delle 17 Contrade, il questore e il prefetto di Siena. «È una decisione dolorosa, ma unanime — ha spiegato il sindaco Luigi De Mossi — scaturita dalle circostanz­e: il Palio è una festa di popolo e in questo momento non lo si può vivere nel modo giusto, il controllo sul distanziam­ento sociale sarebbe impossibil­e». E se c’è un’ipotesi che non è davvero mai stata in ballo, è quella di fare un Palio «diverso» o a porte chiuse. Lo ha ribadito nelle scorse settimane il sindaco, lo hanno sempre ripetuto le Contrade e lo sanno bene i senesi: il Palio è, per sua stessa natura, contatto fisico e non può essere nient’altro. «Se al Palio togli il contatto fisico non è Palio» chiosa il rettore del Magistrato delle Contrade, Claudio Rossi.

Siena aveva provato a prendere tempo: ad aprile, già in pieno lockdown, si era ipotizzato di slittare tutto in avanti, rimandare la Carriera di luglio al 22 agosto e quella dell’Assunta al 26 settembre. O, al limite, pensarne una sola, una sorta di «Straordina­rio» da correre magari in autunno. «Abbiamo provato fino in fondo a tenere la partita aperta — aggiunge il sindaco — ma il Palio ha i suoi ritmi, bisognava dare una risposta ai cittadini». La risposta è arrivata ed è senza appello, perché anche sull’idea dello Straordina­rio, De Mossi è apparso deciso: «Bisogna vedere come si evolve la pandemia, ma francament­e oggi la vedo complicata».

Adesso la decisione verrà portata in Consiglio comunale — è il Comune che ufficialme­nte organizza il Palio — ma è solo un passaggio formale. Le minoranze concordano. L’ex sindaco Bruno Valentini la definisce «una presa d’atto responsabi­le che non va vissuta come una rinuncia, ma come un atto d’amore verso le proprie tradizioni e la propria cultura». Il gruppo «Per Siena» che fa capo a Pierluigi Piccini parla di una «dignità composta di una comunità, quella senese, che si è affermata con un atto di rinuncia e di riflession­e» e propone di «usare i soldi del Palio per il sostegno ai senesi bisognosi e per il rilancio dell’economia».

Ma è presto per pensare a questo, prima c’è da assorbire un’idea che molte generazion­i non avevano mai nemmeno immaginato. Sarà un’estate silenziosa. Anche le società di Contrada per adesso restano chiuse ma, come ha ricordato De Mossi, «generosame­nte si sono rese disponibil­i per dare i propri spazi verdi ai bambini dove cercheremo di organizzar­e delle attività estive: ancora una volta dimostrano il loro grande valore sociale». Lo stesso aspetto che sottolinea Paolo Capelli, della Torre, il «decano» tra i capitani delle 17 Consorelle: «Seppur in una giornata così triste e amara — dice — la comunità senese che le Contrade rappresent­ano ha dimostrato il proprio senso civico e di responsabi­lità a conferma che il Palio non è un gioco, ma una festa di profonde tradizioni e valori».

In epoca recente il Palio si era fermato solo per la guerra. La città è stordita e un po’ si spacca tra chi a malincuore concorda su una scelta «inevitabil­e» e chi invece avrebbe voluto più tempo, rimandare la decisione per non spegnere la speranza. Perché a Siena si dice che l’inverno comincia la sera del 16 di agosto, quando finisce il Palio dell’Assunta, ma quest’anno invece l’inverno è già iniziato a maggio.

De Mossi

Decisione dolorosa ma unanime È una festa di popolo e adesso non potremmo viverlo nel modo giusto Aspettare ancora? Ci abbiamo provato, ma ci sono ritmi precisi Dovevamo dare una risposta ai cittadini

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Claudio Rossi, Rettore del Magistrato delle Contrade, dietro alcuni dei Priori all’uscita della riunione a Palazzo Pubblico
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