Il rosario è on line, con candele e drappi bianchi
Stasera alle 21 «In preghiera per il Paese», l’iniziativa della Cei. Betori: fragili ma non soli
Candele accese, drappi bianchi e dirette on line stasera per il Rosario collettivo che i vescovi italiani invitano a recitare, ognuno nella propria casa. L’iniziativa «In preghiera per il Paese» nella giornata di San Giuseppe, festa del babbo e della Sacra Famiglia, scatta alle 21 e vuole far sentire uniti i fedeli costretti come tutti a stare a casa ma a cui manca la celebrazione della messa, bloccata a causa dell’emergenza Covid 19.
E per dare luce in momenti difficili la Conferenza Episcopale Italiana chiede stasera di accompagnare la preghiera con una candela accesa posta su finestre e balconi o con un drappo bianco. Chi vorrà potrà vedere le tante dirette streaming da chiese e basiliche, come ad esempio a Prato dove su
TvPrato sarà possibile seguire il vescovo Giovanni Nerbini che guiderà la recita del rosario e l’ostensione del Sacro Cingolo. Una celebrazione straordinaria perché la tradizione vuole che la reliquia appartenuta a Maria, donata all’Apostolo Tommaso e portata in città dal mercante Michele, venga esposta alla venerazione solo in cinque momenti dell’anno: Pasqua, primo maggio, 15 agosto, 8 settembre e il giorno di Natale.
L’esortazione a pregare arriva anche dal cardinale e arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, nel suo intervento su Toscana Oggi, il settimanale dei vescovi che ha dedicato una edizione speciale di 12 pagine all’emergenza coronavirus (ora in distribuzione agli abbonati e alle parrocchie, da domani scaricabile gratis in formato digitale). «Siamo fragili, ma non abbandonati, perché figli di un Padre che la fede fa riconoscere come fonte inesauribile di vita. In tale prospettiva la preghiera non è un accessorio per lenire l’ansia, ma un elemento costitutivo dell’impegno per il futuro. Perché il futuro o è con Dio, e quindi con gli altri come fratelli, o non è», scrive Betori. Che sottolinea come il volto di un Dio vicino si manifesta nella «dedizione con cui medici, infermieri e operatori in genere del sistema sanitario si spendono giorno dopo giorno, con grandi sacrifici e a mettendo in gioco la loro stessa salute per prendersi cura dei malati, come pure l’azione di generosi volontari nel non lasciare senza sostegno, mediante presidi di solidarietà, le fasce più deboli della popolazione».
A Prato Una esposizione straordinaria del Sacro Cingolo per chiedere protezione