«L’acredine è normale quando ci sono le separazioni»
«Queste 48 ore sono state un po’ surreali: in maggioranza non c’erano problemi sostanziali, come dimostra l’approvazione del bilancio, ma certi toni non sono stati un bel messaggio». Per Antonio Mazzeo, consigliere regionale Pd e tra i protagonisti della candidatura di Eugenio Giani a governatore, la maggioranza lavorerà compatta per vincere le Regionali.
Mazzeo, che succede nella maggioranza?
«Succede che abbiamo approvato una legge di bilancio importantissima, che ora ci permette di guardare alle elezioni con un programma condiviso da tutto il centrosinistra, su ambiente, innovazione, difesa del suolo, sanità».
Non sono però mancati gli scontri. «Non abbiamo mandato un bel messaggio. E credo che al mio amico Stefano Scaramelli (Italia Viva, ndr) sia un po’ scappato il freno a mano, quando ha chiesto investimenti choc da 1,2 miliardi, risorse che non ci sono. Ma l’emendamento di Italia Viva sull’edilizia sportiva, l’abbiamo accolto».
È possibile litigare con toni così accesi e portare avanti un’alleanza di lungo periodo?
«Se moglie e marito si separano, all’inizio c’è acredine. Ma tutto si supera per il bene dei figli. In questo caso i figli sono i cittadini toscani».
Sarete credibili quando sarete di fronte agli elettori con un candidato e un programma comuni?
«Lo ripeto, sulle idee di fondo per governare la Regione la visione è la stessa in tutta la coalizione».
Anche sulla sanità?
«Le nuove classifiche Lea danno la nostra sanità terza in Italia e ai vertici europei. Possiamo ancora migliorare su liste d’attesa, pronto soccorso, presidi territoriali. E fare pressione sul governo per eliminare il tetto di spesa sul personale. Su questi punti c’è condivisione».
Che giudizio dà sui 10 anni di Rossi? «La Toscana è ben governata e Rossi è stato il protagonista. Ora servono idee nuove, un rinascimento digitale, e una proposta politica che superi le schermaglie. Eugenio Giani stupirà».
Non sarà la paura di Salvini a fare da unico collante del centrosinistra?
«Se in Lombardia e in Veneto la destra peggiore degli ultimi decenni taglia le risorse al Treno della Memoria, noi siamo fieri di trovare l’unità nel dire che le aumenteremo».
Come giudica il messaggio di Rossi sull’elettroshock?
«Quella di Rossi era una battuta in una chat privata. Gli odiatori seriali, come alcuni nella Lega, usano l’odio per intimidire l’avversario».
Corre voce che Rossi voglia tagliare qualche testa...
«Queste valutazioni spettano a Rossi e al nostro capogruppo Leonardo Marras. Credo solo che da una giornata come questa il dato politico è che il centrosinistra esca più forte».
Non abbiamo mandato un bel messaggio, ma sulle idee di fondo ci presentiamo alle elezioni con le stesse idee di fondo