«Tramvia, basta con il fare e il rifare Serve una pausa»
Gentile direttore, leggo con soddisfazione che anche il Corriere Fiorentino ha ritenuto opportuno denunciare alcune assurde scelte fatte dal Comune di Firenze in tema di tramvia.
1) La foresta di pali che ha deturpato piazza della stazione e che ora candidamente il sindaco si dichiara disponibile ad eliminare perché Hitachi avrebbe messo a punto delle batterie che consentono ai tram di percorrere oltre un chilometro senza alimentazione elettrica diretta. Al riguardo sarebbe opportuno sapere quanto è costata ai contribuenti (sicuramente qualche decina di milioni di euro) la messa a dimora di tutti quegli orribili pali e quanto costerà il loro eventuale smantellamento. Infatti non è più possibile accettare il vecchio detto «fare e rifare è tutto un lavorare», perché sarebbe stato molto più opportuno (per esempio) spendere tutti quei milioni per rifare chilometri di strade piene di buche, che ormai fanno concorrenza a Roma. E non ci venga a raccontare il sindaco che purtroppo la tecnologia delle batterie è soltanto una recentissima invenzione. Infatti è da decenni che è stata adottata da amministrazioni comunali europee più accorte della nostra. Per cui oltre alla fretta dovuta alle elezioni, alla base c’è anche una buona dose di strafottenza: «tanto paga pantalone».
2) L’assolutamente inutile bretella tramviaria Libertà-San Marco («infelice surroga del passaggio dei convogli dal Duomo») costerà ai cittadini 50 milioni di euro, come lo stesso assessore Giorgetti ha detto, tra le ire di Italia Nostra, nel corso di un piccolo convegno di presentazione, aggiungendo anche che i relativi lavori erano già stati appaltati. Anche in questo caso sarebbe opportuno muoversi nei confronti della Unione Europea proponendo di spendere i suoi stanziamenti per altri interventi in grado di rendere più presentabile il nostro Patrimonio dell’Umanità a cominciare dalle strade.
Spero vivamente che si riesca davvero a indurre il Comune a un corretto ripensamento esteso anche della tramvia per Bagno a Ripoli e ai traumi estetici ed urbanistici che anch’essa sicuramente causerà.