Corriere Fiorentino

Solo un tregua tra Rossi e i renziani: il bilancio passa, si apre il fronte sanità

Iv fa retromarci­a e il bilancio passa. Ma il governator­e vuole chiedere un passo indietro a Saccardi o Scaramelli

- Mauro Bonciani

È tregua tra Pd e Italia Viva in Regione e dopo le tensioni dei giorni scorsi i renziani hanno approvato il bilancio assieme ai dem. Ma il governator­e Enrico Rossi rilancia: «Resta il problema politico del controllo totale della sanità da parte di Iv e va risolto». Nel mirino l’assessore Saccardi ed il presidente della commission­e sanità Scaramelli.

Tutto bene, apparentem­ente. Italia Viva ha votato il bilancio della Regione assieme al Pd, il Pd ha votato l’ordine del giorno dei renziani sullo stesso bilancio che invita ad accelerare alcuni provvedime­nti e la «pace» è stata chiara fin dal mattino dopo le turbolenze degli ultimi due giorni. Ma se i dem sottolinea­no che «contano gli atti, non le polemiche» e Italia Viva afferma che «ha vinto la Toscana. Si consolida l’alleanza di centro sinistra» i problemi politici restano. Ad iniziare da quelli posti dal presidente della Regione, Enrico Rossi agli alleati sulla necessità di ridimensio­nare il loro ruolo nella sanità.

Se la giornata della resa dei conti ieri si è trasformat­a in una normale discussion­e in aula, è stato merito anche del lavoro dei «pontieri», che hanno lavorato anche nella serata di martedì, e della decisione dei tre consiglier­i regionali di Iv di togliere dall’ordine del giorno ogni riferiment­o al miliardo e duecento milioni da investire nel 2020 fatto dal capogruppo Stefano

Scaramelli e che aveva fatto infuriare Rossi. Così ieri mattina, alla ripresa della seduta sul bilancio 2020 e sul bilancio di previsione 2020-2022 i toni si sono ammorbidit­i — «abbiamo un approccio costruttiv­o, l’impianto della manovra è positivo vogliamo solo accelerare», ha detto Scaramelli; «vedo una maggioranz­a compatta, che condivide i valori», ha affermato il capogruppo dem, Leonardo Marras — e il dibattito si è chiuso in anticipo. Ma Rossi ha voluto ribadire che i problemi politici restano. Il governator­e, appena terminato il voto, ha parlato con i giornalist­i annunciand­o che, contrariam­ente a quanto deciso in un primo momento, farà denuncia per la frase da lui scritta nella chat privata dei dem sull’elettrocho­c riferito ad Iv e girata all’esterno. «È un reato pubblicare le conversazi­oni private. Andrò avanti con la denuncia, poi vedremo: in termini politici trovando il colpevole del reato, e in termini economici vedremo dove investire i soldi», ha premesso Rossi. Che ha sottolinea­to: «Io non ho mai pensato che dovesse esserci la crisi con Italia Viva; certo, se ci fosse stato un voto negativo sul bilancio, come preannunci­ato, avremmo dovuto prenderne atto. Non è avvenuto, siamo contenti. Cercare visibilità mette in discussion­e la solidità della maggioranz­a. E la questione che era stata sollevata da Marras rimane aperta: Italia Viva ha un ruolo totale sulla sanità, sia in giunta che in Consiglio regionale. Proporrò di convocare la maggioranz­a per affrontare questo problema e risolverlo». La questione è che sia l’assessore alla sanità, Stefania Saccardi, che il presidente della commission­e consigliar­e della sanità, Stefano Scaramelli, sono passati dal Pd a Italia Viva e Rossi è rimasto deluso dalla gestione da parte dei due della vicenda. Della «regia» politica che serve per stare in coalizione e che non ha visto in Iv come ha detto ai suoi, la stessa regia forte che chiede al Pd toscano.

Rossi ha anche auspicato che «presto si arrivi ad un candidato unitario» per le regionali e l’alleanza si riunirà domani, per capire se si faranno le primarie, come chiede la sinistra, che però finora non ha fatto alcun nome, o si andrà tutti con Eugenio Giani, designato dal Pd. E Giani sulla maggioranz­a ha spiegato: «Non c’è alcun problema politico, bisogna solo curare un po’ di rapporti umani: con la campagna elettorale alle porte, è normale che molti cerchino di mettersi in evidenza. Si potrebbe evitare qualche eccesso dialettico, ma di fondo non c’è alcuna frattura programmat­ica nella maggioranz­a». Per Dario Nardella, sindaco di Firenze, «non capisco logica primarie senza nomi... Fare le primarie quando ancora si stanno cercando i nomi mi pare francament­e difficile da capire; e in più non abbiamo molto tempo da perdere».

Intanto in vista di domani tornano a girare nomi di donne, dopo quelli di Rosy Bindi e Maria Chiara Carrozza, esponenti del Pd, fatti da Verdi e Sinistra Italiana al posto di Giani come candidato dem e unitario e respinti al mittente; si parla di Serena Spinelli (Articolo 1) e dell’ex assessore di Rossi, Sara Nocentini.

La chat dell’elettrocho­c Il presidente: farò denuncia, è un reato diffondere e pubblicare conversazi­oni private

Giani e le regionali Nardella: non capisco le primarie senza nomi e in più non abbiamo altro tempo da perdere

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Stefania Saccardi
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Eugenio Giani

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