Corriere Fiorentino

Sgambetto mancato

Allo Stadium L’ottimo primo tempo della Fiorentina non basta Viola in vantaggio, 2 pali di Chiesa Poi alla Juve passa la paura e conquista vittoria e scudetto

- Tommaso Loreto

La Juventus vince 2-1 e festeggia lo scudetto, ma la Fiorentina torna da Torino con un pizzico di fiducia in più. Logico che ancora i viola non abbiano risolto tutti i loro problemi, ma nei 90 minuti di ieri Montella può leggere indicazion­i confortant­i in vista della gara di giovedì, a Bergamo. L’obiettivo, in fondo, era questo.

Se l’allenatore cercava conferme dopo la prima settimana intera di allenament­i può dirsi soddisfatt­o perché l’atteggiame­nto è quello giusto e perché con un po’ di buona sorte in più il risultato, almeno nel primo tempo, sarebbe stato diverso. Due legni colpiti da Chiesa, almeno un paio di ripartenze malamente gestite da Simeone e un’altra occasione sprecata da Mirallas confermano una condizione mentale in evoluzione, quasi che il gruppo fosse riuscito a lasciarsi alle spalle il momento più difficile. Non abbastanza per evitare il ko, ma pur sempre segnali di reazione. Il 2-1 finale non è un risultato positivo per chi, come la Fiorentina, non vince dal 17 febbraio scorso (a Ferrara contro la Spal) ma contro i bianconeri non era scontato vedere personalit­à e soprattutt­o rapidità nel contropied­e.

Merito di un assetto difensivo che con Milenkovic, Pezzella e Ceccherini funziona e nel quale solo a sinistra, dove c’è Hancko titolare, la Fiorentina soffre, ma anche di una ritrovata velocità quando Veretout riesce a rubare palla. Il difensore slovacco è forse la nota più stonata della gara, insieme a Simeone nuovamente incapace di incidere sotto porta eppure gli altri sembrano tornati sui livelli migliori, a cominciare da Chiesa a tratti incontenib­ile per tutta la prima frazione di gioco. C’è molto del suo sul gol di Milenkovic che apre la sfida, visto che Szczesny respinge sui piedi del serbo un tiro cross di Federico dalla linea di fondo. Con la testa ancora alla sfida con l’Ajax, gli uomini di Allegri raramente arrivano al tiro e così ogni palla recuperata diventa un’occasione da gol. Non fosse per gli appoggi sbagliati del Cholito, o per il tiro alto di Mirallas a metà primo tempo, i viola potrebbero anche raddoppiar­e, poi ci si mette di mezzo la sfortuna perché uno scatenato Chiesa colpisce prima il palo poi la traversa.

In uno stadio fin troppo silenzioso per essere a un passo dallo scudetto il pari di Alex Sandro è una doccia fredda per i 300 tifosi viola in trasferta, con il colpo di testa del brasiliano facilitato dal mancato intervento di Hancko e da un piazzament­o non impeccabil­e di Benassi che abbandona il palo. Dopo l’intervallo la Juve torna in campo con un altro passo, esattament­e come Ronaldo che si lascia alle spalle Hancko — ancora lui — e mette dentro per Bernardesc­hi: l’anticipo di Pezzella sull’ex viola diventa un tocco imprendibi­le per Lafont e vale il 2-1 bianconero. Da quel momento la Fiorentina rallenta, probabilme­nte ha già la testa all’Atalanta, mentre ancora Lafont evita il peggio alzando un bel tiro di Pjanic. Nel finale Montella prova anche a cambiare le carte in tavola, richiama Chiesa e Benassi e inserisce Muriel e Gerson, ma la palla buona per il pareggio capita sui piedi di Dabo che non sono esattament­e quelli di un bomber. È l’ultima emozione di un sabato che vede la Fiorentina sì sconfitta ma più convinta di potersela giocare alla pari giovedì sera. Dovesse ripetere il primo tempo di Torino, per Chiesa e compagni centrare la finale di Coppa Italia potrebbe essere meno complicato di quanto appaia oggi.

 ??  ??
 ??  ?? Per Milenkovic è la terza rete in questo campionato. Sopra: il portiere della Juve, Szczesny, “accarezza” Federico Chiesa
Per Milenkovic è la terza rete in questo campionato. Sopra: il portiere della Juve, Szczesny, “accarezza” Federico Chiesa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy