Corriere Fiorentino

Mille in platea per Renzi «Firenze sfida simbolo, io il gregario di Nardella»

Più di mille alla presentazi­one del libro. «Nei prossimi mesi farò il gregario per Nardella sindaco»

- Bonciani, Gori

È stato uno show, con un protagonis­ta unico, Matteo Renzi, una serata tutta politica ed orgoglio. In un Palacongre­ssi pieno, Renzi si è fatto introdurre da «Viva la vida» dei Coldplay, la stessa musica che dieci anni fa lanciò la sua corsa alle primarie per il sindaco di Firenze. Un migliaio battono le mani al ritmo della band inglese, mentre il «senatore di Scandicci» si prepara a tenere il palco per un’ora e mezzo strappando applausi a ripetizion­e.

Parla del libro (dedicato «a Tiberio», Barchielli, fotografo scomparso a novembre), di futuro ma soprattutt­o dell’oggi, inframezza­ndo battute in fiorentino, parla di Italia, Europa, cultura, lavoro e di Firenze. Attacca il «ministro della paura» Matteo Salvini e alla Lega, l’incompeten­za di «Gigino Di Maio» e dei M5S, ma anche gli avversari interni, del partito e della sinistra: «Chi ci ha fatto la guerra interna è responsabi­le della situazione del Paese di oggi, ha fatto la guerra al Matteo sbagliato». E rincara, attirando gli applausi dei renziani noti e meno noti, ma quasi tutti della prima ora: «Il nostro nome è domani. Errori ne abbiamo fatti, come chiunque faccia il premier, si vince e si perde; e se c’è una lezione che abbiamo imparato è che tanti erano in prima fila a salire sul carro dei vincitori e sono stati in prima fila a scendere dal carro: a loro riserviamo una sovrana indifferen­za». Renzi, con l’aiuto di slide che sintetizza­no i capitoli ed i temi del suo libro Un’altra strada. Idee per l’Italia del futuro, difende il suo governo, usa spesso la parola noi, partendo da una premessa: «La comunicazi­one è fondamenta­le, oggi cambia la realtà. Così Salvini usa la paura in modo vergognoso e strumental­e, come i populisti usano i muri e le chiusure. Ma è anche sbagliata la narrazione di una parte della sinistra secondo cui abbiamo perso perché non abbiamo criticato la globalizza­zione». Poi annuncia, facendo vedere l’immagine apparsa in tv di Travaglio con una carta igienica con il volto di Renzi: «Siamo arrivati qui... Non solo menzogne, illazioni, violenza, odio... Il 22 febbraio 5 anni dopo il giuramento al Quirinale partiranno querele ed azioni civili contro Travaglio ed il Fatto Quotidiano: pagheranno fino all’ultimo centesimo». La serata si chiude con Firenze, col video di «saluto» alla fine dell’incarico da sindaco, con musica di Jovanotti, e Renzi che chiama Nardella sul palco. «Firenze è una battaglia simbolica, Salvini vuole che cambi segno — conclude — E oggi c’è anche una chiamata per tutti voi. E nei prossimi mesi la principale attività politica sarà fare il gregario per Nardella sindaco».

«Abbiamo davanti 100 giorni di campagna elettorale, anche oggi il centrodest­ra non ha trovato il candidato, e saranno giorni durissimi, come ha dimostrato la vicenda di piazza Ciompi — dice Nardella dal palco — Da Firenze passerà la riscossa del centrosini­stra». «Questa è politica, non populismo: la politica cambia le cose, il populismo no. Non vivete di nostalgia, sono stati 10 anni bellissimi: portate nei prossimi 10 anni l’esperienza e i valori. Noi ci siamo, non ci rassegniam­o», chiude Renzi.

Contro gli avversari nel partito

Chi ci ha fatto la guerra è responsabi­le della situazione del Paese, ha fatto la guerra al Matteo sbagliato. Tanti sono stati veloci a scendere dal carro

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 ??  ?? In prima fila in platea i fedelissim­i di Matteo Renzi Nella foto il sindaco Dario Nardella, la moglie di Renzi Agnese Landini e il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai
In prima fila in platea i fedelissim­i di Matteo Renzi Nella foto il sindaco Dario Nardella, la moglie di Renzi Agnese Landini e il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai
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Per ascoltare Matteo Renzi dieci anni dopo la vittoria alle primarie per Palazzo Vecchio al Palacongre­ssi sono accorse oltre mille persone Tutta esaurita dunque la Sala rossa
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 ??  ?? «Un’altra strada»è l’ultimo libro scritto da Matteo Renzi — ex sindaco di Firenze, ex segretario Pd, ex presidente del Consiglio, oggi senatore — e pubblicato da Marsilio. 240 pagine
«Un’altra strada»è l’ultimo libro scritto da Matteo Renzi — ex sindaco di Firenze, ex segretario Pd, ex presidente del Consiglio, oggi senatore — e pubblicato da Marsilio. 240 pagine

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