Xylella all’Argentario. «No sugli ulivi»
Allarme del ministero, Regione e Coldiretti rassicurano: «Situazione sotto controllo»
La notizia è arrivata attraverso un comunicato stampa del ministero delle Politiche agricole: «Un focolaio di Xylella fastidiosa diverso da quello della Puglia è stato rinvenuto nel Comune di Monte Argentario». Poche righe, sufficienti a mandare nel panico mezza agricoltura toscana, memore di quel che successe agli ulivi pugliesi. La Xylella stavolta però non ha attaccato gli ulivi: secondo Regione e Coldiretti la situazione è sotto controllo.
MONTE ARGENTARIO (GROSSETO) Quando la notizia ha iniziato a diffondersi l’agricoltura toscana, senza mezzi termini, è andata nel panico. «Un focolaio di Xylella fastidiosa diverso da quello della Puglia è stato rinvenuto nel comune di Monte Argentario», recita una missiva del ministero delle Politiche Agricole.
La Xylella è un batterio che attacca le piante fino a portarle al disseccamento. Per il mondo vegetale, insomma, è una sorta di peste, che nel sud Italia ha già portato diversi danni nel settore. Ma il ceppo rinvenuto in Maremma, stando agli esiti dei laboratori del servizio fitosanitario della Regione Toscana, è la prima volta che fa capolino in Italia: fa parte della sottospecie Multiplex, presente fino ad oggi in Francia e Spagna. Ecco il motivo sia del panico degli agricoltori sia delle conseguenti rassicurazioni arrivate dalle istituzioni.
«La situazione è sotto controllo», ha detto l’assessore regionale competente Marco Remaschi. «Evitiamo di spargere qualsiasi forma di allarmismo perché gli oliveti ed i vigneti così importanti per l’economia ed il paesaggio della Toscana non corrono alcun rischio», fa eco Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana.
Sono 41 le piante infettate all’Argentario, a metà strada tra il centro abitato di Porto Santo Stefano e la laguna di Orbetello: tre ginestre, undici poligala mirtifolia, tre mandorli, due calicotome, un rosmarino, una lavanda, un cisto e un eleagno. Il sospetto è che l’infezione sia arrivata in zona attraverso una pianta aliena inserita nell’habitat dell’Argentario. «Non sono state assolutamente evidenziate infezioni di Xylella fastidiosa a carico di olivi», specifica il servizio fitosanitario regionale della Toscana, che ha eseguito oltre 1000 rilievi, che rientrano nei 10 mila condotti in Toscana dal 2013 ad oggi proprio per contrastare il batdente terio. «Dopo la scoperta nell’area di Monte Argentario dove — spiega una nota della Regione — sarà condotto un monitoraggio costante per escludere la presenza di ulteriori piante infette, e sarà disposto il blocco della movimentazione delle piante sensibili, per poi passare all’eradicazione».
Verrà inoltre istituita un’area delimitata compren- la zona infetta interessata, dove ricadono le piante colpite, e una zona cuscinetto circostante di 5 chilometri dove verrà svolta un’attenta sorveglianza. Il pericolo quindi è stato circoscritto e ben presto sarà bonificato.
Ma l’allarme resta alto. «La cattiva notizia è che questa scoperta conferma ciò che da tempo diciamo, e che cioè oramai l’Europa è sotto attacco da fitopatologie provenienti dall’altra parte del mondo a causa di uno scarso controllo entro i confini europei delle merci in entrata» dice Francesco Mati, presidente sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana.
Un contesto preoccupante che porta ministero e Regione a lanciare un appello alla «massima collaborazione di tutti i cittadini nel comune di Monte Argentario e a Porto Santo Stefano per facilitare le nostre operazioni di sorveglianza».