L’idea di Palazzo Vecchio: una camera per gli studenti nelle case degli anziani soli
Tavola bianca, posate d’argento, vini pregiati e ricette stellate. Per cento anziani ospiti delle strutture dell’Azienda pubblica di servizi alla persona Montedomini quello di ieri è stato un pranzo di Natale speciale: sono stati accolti nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio (è la seconda volta, nel 2013 furono ospitati in Sala d’Arme), e hanno potuto gustare le specialità offerte dall’Enoteca Pinchiorri insieme a Guido Guidi. «Questo appuntamento continua a scaldarci il cuore e per noi poter offrire questa esperienza è un vero privilegio» affermano Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri, che da 11 anni offrono il pranzo agli anziani fiorentini. «Il calore che ogni anno gli ospiti di Montedomini ci riservano è uno dei doni più belli che potremmo ricevere».
Per l’occasione tutta l’Enoteca si mobilita: sotto la guida del direttore di sala Alessandro Tomberli, che sin dal principio si è occupato di seguire questo progetto, la brigata di cucina e il personale di sala lavorano insieme per ricreare l’atmosfera di bellezza e benessere che si vive in Enoteca, dal servizio al menu. Quello di ieri prevedeva bignè al formaggio e tartelletta al salmone, merluzzo marinato, crespelle ai porcini e fonduta di Parmigiano, manzo fondente al vino rosso con purè di fagioli all’uccelletto, tarte tatin con crema Chantilly, panettone, cioccolatini e cantucci di Prato. Con gli anziani e i vertici di Montedomini hanno pranzato anche il sindaco Dario Nardella e l’assessore al Welfare Sara Funaro.
«Siamo orgogliosi delle attività che si svolgono nella nostra città per gli anziani, a partire da quelli non autosufficienti e soli — ha detto Nardella — Quando poi arriva il Natale c’è un’attenzione maggiore e si rinnova la tradizione del pranzo offerto dall’Enoteca Pinchiorri con Guido Guidi, un omaggio straordinario agli anziani di
Solitudine
«Stiamo lavorando a progetti di coabitazione sociale; compagnia in campo di ospitalità»
Montedomini, che quest’anno si è tenuto a Palazzo vecchio, nella casa dei fiorentini».
Il Comune per aiutare gli anziani della città che vivono soli (sono quasi un terzo) sta lavorando a un progetto di coabitazione solidale. L’idea è quella di «aprire le case degli anziani che vivono soli, e sono disponibili, ai giovani studenti in modo da favorire l’incontro tra generazioni, la solidarietà e chiedere a qualche giovane studente di far compagnia agli anziani che in cambio offrono ospitalità» spiega Nardella. «È un modo originale con cui possiamo aiutare chi ha bisogno a vincere la solitudine, che è la malattia più brutta per i nostri anziani».