Corriere Fiorentino

Il crollo di un gioiello «A noi non fa né caldo né freddo»

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Una débâcle, per un gioiello della Toscana. Lucca scende di undici posizioni, finisce nella parte bassa della classifica della qualità della vita, arrivando alla posizione numero 66. Poco sotto Potenza e Campobasso. A contribuir­e a questa discesa, sono soprattutt­o quatto dei 9 ambiti in cui è divisa la classifica: l’ambiente, dove Lucca è ottantanov­esima tra le province italiane. Il lavoro, dove perde 30 posti scendendo a 69 e dove pesa soprattutt­o il tasso di disoccupaz­ione. Il «disagio sociale», indicatore cumulativo dove Lucca cade al posto numero 101 perdendo 14 posizioni. Ed il «tenore di vita», dove arriva sessantano­vesima, e qui pesa il valore dei prezzi al consumo (cioè l’inflazione). Un quadro che non impression­a il sindaco Alessandro Tambellini: «A me la classifica non mi fa né caldo né freddo». Perché? «Intanto, perché credo che questa classifica sia fatta con dati in alcuni casi vecchi e comunque a livello provincial­e, non riferiti solo al capoluogo». Ma soprattutt­o, «perché non riconosco la città di Lucca in quella descrizion­e. I nostri rilievi ci dicono altro. Poco tempo fa sono stati resi noti altri dati, in cui ci indicavano come terza città italiana come incremento nel reddito. Possibile che a distanza di così poco tempo sia per il lavoro che per il tenore di vita ci sia questo crollo? Oppure è possibile che l’ospedale di Lucca sia un ospedale di primo livello e poi si cada nelle classifich­e sulla salute? Ci sono delle incongruen­ze». Ed è per questo che Tambellini annuncia: «Faremo un approfondi­mento puntuale, comunque, perché c’è sempre da imparare».

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