Caporalato, Rossi: basta contributi alle aziende coinvolte
Stop ai contributi alle imprese che sfruttano i lavoratori. Dopo gli arresti per caporalato che hanno coinvolto anche il Chianti, il presidente della Regione Enrico Rossi ribadisce il pugno duro: «Non facciamo e non faremo sconti a chi non lavora nella legalità. Il rispetto della dignità dei lavoratori è al centro dell’azione dell’amministrazione regionale. Nell’ottobre 2016 la giunta ha previsto la sospensione dei pagamenti degli aiuti comunitari alle imprese anche quando a carico dell’imprenditore risultano procedimenti penali per i reati in materia di lavoro». Il governatore ha chiesto alla magistratura l’elenco delle aziende, sia agricole che edili, con procedimenti penali per avviare le revoche dei finanziamenti. Saranno sospesi anche i pagamenti relativi ai bandi che le aziende in questione hanno vinto. «Esprimo, a nome della Regione, il mio plauso al lavoro dell’Arma dei Carabinieri che ha sgominato un’organizzazione criminale dedita allo sfruttamento di lavoratori nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia in Toscana», ha aggiunto Rossi. Intanto, stamattina è in programma nel carcere di Spoleto l’interrogatorio di garanzia per Mihai Atanasoei, uno dei tre arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul caporalato, coordinata dalla pm Giuseppina Mione. Insieme a lui sono finiti in manette, il veronese Gaetano Pasetto, ritenuto il capo dell’organizzazione finalizzata allo sfruttamento di un centinaio di braccianti e operai, e il suo presunto braccio destro Neculai Dudau.