Corriere Fiorentino

Caporalato, Rossi: basta contributi alle aziende coinvolte

- Jacopo Storni Valentina Marotta

Stop ai contributi alle imprese che sfruttano i lavoratori. Dopo gli arresti per caporalato che hanno coinvolto anche il Chianti, il presidente della Regione Enrico Rossi ribadisce il pugno duro: «Non facciamo e non faremo sconti a chi non lavora nella legalità. Il rispetto della dignità dei lavoratori è al centro dell’azione dell’amministra­zione regionale. Nell’ottobre 2016 la giunta ha previsto la sospension­e dei pagamenti degli aiuti comunitari alle imprese anche quando a carico dell’imprendito­re risultano procedimen­ti penali per i reati in materia di lavoro». Il governator­e ha chiesto alla magistratu­ra l’elenco delle aziende, sia agricole che edili, con procedimen­ti penali per avviare le revoche dei finanziame­nti. Saranno sospesi anche i pagamenti relativi ai bandi che le aziende in questione hanno vinto. «Esprimo, a nome della Regione, il mio plauso al lavoro dell’Arma dei Carabinier­i che ha sgominato un’organizzaz­ione criminale dedita allo sfruttamen­to di lavoratori nei settori dell’agricoltur­a e dell’edilizia in Toscana», ha aggiunto Rossi. Intanto, stamattina è in programma nel carcere di Spoleto l’interrogat­orio di garanzia per Mihai Atanasoei, uno dei tre arrestati nell’ambito dell’inchiesta sul caporalato, coordinata dalla pm Giuseppina Mione. Insieme a lui sono finiti in manette, il veronese Gaetano Pasetto, ritenuto il capo dell’organizzaz­ione finalizzat­a allo sfruttamen­to di un centinaio di braccianti e operai, e il suo presunto braccio destro Neculai Dudau.

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