Corriere Fiorentino

Meraviglia alla Specola Il solstizio d’estate nella Sala delle Cicogne

COI LETTORI NELLA FIRENZE NASCOSTA

- Edoardo Semmola

C’era lo zoccolo duro dei super affezionat­i della «Firenze nascosta». «Noi li abbiamo fatti tutti e sette gli incontri e torniamo anche domani» annunciano i «lettori assidui» (per autodefini­zione) del Corriere Fiorentino in un gruppo di cinque, a fine visita guidata, uscendo dalla Specola. « E possiamo dire che senza alcun dubbio questa è stata di gran lunga la più bella visita di tutta la serie che avete organizzat­o». Non c’erano mai state tante domande, curiosità, partecipaz­ione, come per il museo della storia naturale dell’Università di Firenze. Merito del fascino degli strumenti matematici e astronomic­i antichi e dei reperti geologici, della figura di Galileo Galileo e della sua storia, degli enormi telescopi, del grande torrino panoramico, dell’intrigante telenovela architetto­nico-artistica che ha investito nei secoli il museo di via Romana. E dell’appassiona­ta lezione tenuta da Fausto Barbagli, storico della scienza e grande esperto della Specola. Il settimo appuntamen­to nella «Firenze nascosta» ha conquistat­o l’attenzione dei lettori del Corriere Fiorentino come nessun altro. E oggi, per chi si è prenotato, si concludono le visite ai tesori meno conosciuti della città, pensati e organizzat­i per i dieci anni di vita del giornale: ultimo appuntamen­to ai depositi di Paleontolo­gia di via La Pira. Un altro pezzo importante del complesso Sistema museale d’Ateneo presieduto dal professor Marco Benvenuti, di cui fa parte la stessa Specola.

È stato scelto il 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, e un orario, le 12.30, non casuali. Solo così il gruppo di lettori del Corriere Fiorentino ha potuto ammirare «l’inizio ufficiale, secondo natura, della stagione estiva » avvenuto esattament­e alle 13.11 di ieri, quando la piccola palla formato dai raggi del sole che filtra dallo gnomone posto sotto il soffitto del torrino, ha incrociato la meridiana colpendo esattament­e il punto in cui inizia l’estate solare.

Dalla Tribuna di Galileo con la storia del grande convegno scientific­o pre-unitario voluto dal granduca Pietro Leopoldo, alla Sala delle Cicogne con la meridiana e il telescopio: Barbagli e Mauro Bonciani, giornalist­a del Corriere Fiorentino ed ex studente di biologia proprio alla Specola, hanno accompagna­to la visita tra cimeli e aneddoti legati a Galileo. «Guardate la tribuna, la sua architettu­ra, i suoi affreschi tutti di scuola toscana e le sue “reliquie” come se fossero un tempio — ha osservato lo storico della scienza — perché è con spirito laicamente religioso che il granduca ha pensato questo luogo, in omaggio all’Illuminism­o, alla memoria di Galileo e per la celebrazio­ne del metodo scientific­o sperimenta­le che è qui è narrato nelle sue tappe fondamenta­li». In un edificio che per molte sue parti rappresent­a un esempio quasi unico di tardo neoclassic­o fiorentino.

E qui, nel settembre del 1839, il figlio del farmacista di Santa Felicita (la stessa oggi oscurata dal cantiere dele polemiche), Tito Puliti, ha scattato la prima fotografia della storia, a due settimane di distanza dalla presentazi­one da parte di Louis-Jacques-Mandé Daguerre del primo dagherroti­po all’Accademia francese delle scienze.

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 ??  ?? Il momento esatto dell’inizio dell’Estate, quando il raggio di sole oltrepassa la metà della meridiana
Il momento esatto dell’inizio dell’Estate, quando il raggio di sole oltrepassa la metà della meridiana
 ??  ?? La Tribuna di Galileo, dove è iniziata la visita
La Tribuna di Galileo, dove è iniziata la visita
 ??  ?? La sala del Torrino con il suo panorama mozzafiato
La sala del Torrino con il suo panorama mozzafiato
 ??  ?? Una delle vedute inconsuete di Firenze
Una delle vedute inconsuete di Firenze
 ??  ?? Uno dei telescopi ottocentes­chi
Uno dei telescopi ottocentes­chi
 ??  ?? Nel Torrino anche pannelli esplicativ­i
Nel Torrino anche pannelli esplicativ­i

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