Nuova pista e stadio, che cosa succede adesso (dubbi su Roma a parte)
Il Comune: «Variante già a settembre». La Fiorentina preoccupata dai Cinque stelle
Per far volare lo stadio non c’è solo bisogno di Toscana Aeroporti, che ha facilitato l’incastro tra area Mercafir e Castello firmando il preliminare di acquisto dei terreni da Unipol. Ma c’è anche di Roma.
Il contratto siglato venerdì dalle due società però è fondamentale: Toscana Aeroporti conta, entro due anni, di acquisire tutta l’area, usare 30 ettari per scalo e centro commerciale (20 mila metri quadri), cedere (allo stesso prezzo di acquisto) altri 15 ettari al Comune per costruire il nuovo mercato ortofrutticolo e liberare così l’area della Mercafir per permettere alla Fiorentina i fare stadio e cittadella viola. Ma il contratto ha molte altre clausole: si sa, tutti gli incastri potranno concretizzarsi solo se arriverà la variante urbanistica su Castello e il via libera della Conferenza dei servizi al Masterlplan di Peretola (sono i due atti formali necessari per fare davvero l’aeroporto e rivedere il Piano su Castello). Ma Toscana Aeroporti subentrerà, già subito, come interlocutore ufficiale per il Comune sulla variante: le osservazioni, arriveranno dal Vespucci. Non solo. Ci sono almeno una dozzina di ricorsi al Tar da parte di Unipol su tutti gli atti del Comune, Regione, Enac e ministero che riguardano Castello. Nel contratto è prevista una sorta di «pax», una intesa che porti, in caso di acquisto, al ritiro di tutti i ricorsi, ma anche di una modalità di gestirli che non intralci gli altri atti intermedi.
I tempi ora sono segnati, perlomeno quelli fiorentini: a breve la Variante sarà adottata e approvata al massimo a fine settembre. «Passerà solo dalla giunta: tutti i tecnici e legali ci hanno spiegato che con le norme attuali non è possibile farla passare dal Consiglio comunale — spiega l’assessore all’urbanistica Giovanni Bettarini — ma chiederò ugualmente di presentarla in Commissione urbanistica».
Dove magari si potrà valutarla e lavorare su ordini del giorno da portare in Consiglio. Questo, il fronte fiorentino. Le preoccupazioni maggiori però — anche per la Fiorentina — riguardano il quadro romano: il cambio di governo potrebbe non essere favorevole alle grandi opere, almeno sul versante M5S.
La società viola, dopo settembre con l’approvazione della Variante, è pronta ad accelerare sulla progettazione (già in corso). Ma perché tutto vada in porto manca l’altro atto citato nel contratto tra Unipol e Toscana Aeroporti, il via libera della Conferenza dei servizi che ricade sotto il ministero dei trasporti, ora nelle mani del M5S Danilo Toninelli. Ci saranno rallentamenti? Per trovare i finanziatori internazionali di cui ha bisogno la Fiorentina, la variabile tempo conta: un mese in più o in meno cambia il quadro e gli interlocutori. C’è da ricostruire relazioni con l’esecutivo. E quei due anni di tempo per concludere il contratto, anche se Toscana Aeroporti è sicura di partire con i cantieri entro l’anno, potrebbe procrastinare l’incastro già difficile tra Castello e Mercafir.