Corriere Fiorentino

Cura dimagrante per Fidi Toscana: quaranta esuberi

Conti in rosso, il Cda taglia. Oggi l’assemblea

- Marzio Fatucchi

Quaranta esuberi a Fidi Toscana. La metà del totale. Questo ha deciso il Cda e l’ha comunicato alla Regione. Un numero importante, su cui si stanno già confrontan­do l’azienda, partecipat­a dalla Regione e dalle banche, e i sindacati. Esuberi che saranno trattati grazie alla legge Madia: cioè potranno passare in parte in altre partecipat­e pubbliche. Ed in parte potranno essere accompagna­ti alla pensione. Sarà probabilme­nte uno dei temi che verrà affrontato oggi nell’Assemblea dei soci. Fidi Toscana, considerat­a per anni la «banca» della Regione, è in realtà un consorzio fidi per dare garanzie alle imprese, soprattutt­o piccole e medie. Finita sotto i controlli di Bankitalia, che ne ha contestato l’espansione del ruolo, è stata guidata negli ultimi anni dal presidente Lorenzo Petretto (amministra­tore delegato è Italo Romano), con un piano di risanament­o e riorganizz­azione che ha previsto anche la dismission­e di varie partecipaz­ioni. Ma le «sofferenze» di chi è stato garantito, al pari di quanto successo con la crisi per le banche, ha colpito anche Fidi Toscana. Come si legge in una delibera della Regione, «Fidi Toscana spa, seppur rientrando fra le società partecipat­e direttamen­te dalla Regione e ammissibil­i» perché considerat­e strumental­i, «era già stata inserita nel piano di razionaliz­zazione» perché ha avuto 4 bilanci in rosso su 5 anni. Per rendere sostenibil­i i conti di Fidi Toscana, quindi, il Cda ha deciso per gli esuberi. Ma per andare dove? Verso Sviluppo Toscana, altra partecipat­a delle Regione, a cui Palazzo Sacrati Strozzi vuole affidare «la gestione di strumenti finanziari, azioni di trasferime­nto tecnologic­o», internazio­nalizzazio­ne e molti altri aspetti dei fondi europei. Chi non dovesse rientrare in Sviluppo Toscana potrebbe accedere «al fondo di solidariet­à» bancario, per essere pre-pensionato. Bocche cucite dai sindacati, che hanno però già firmato un accordo per il mantenimen­to dei posti di lavoro alle stesse condizioni.

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