Non fu falso in bilancio, cade l’accusa di Gazzoni Frascara contro i vertici della Fiorentina
Cadono le accuse di Gazzoni Frascara. Corvino: «Mai avuto dubbi»
Cadono le accuse di falso in bilancio e di ostacolo alla vigilanza per i fratelli Della Valle, i componenti del Cda e del collegio sindacale della Fiorentina. Così ha deciso ieri il gup Alessandro Moneti che ha messo la parola fine sulla vicenda del presunto mancato accantonamento in bilancio da destinare all’eventuale risarcimento dovuto al Bologna per Calciopoli.
Dopo due ore di camera di consiglio, il giudice ha spazzato le accuse per Diego Della Valle, imputato come amministratore di fatto, Sandro Mencucci, l’attuale presidente della Fiorentina Mario Cognicio gni e altri tredici dirigenti del club viola, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Luca Turco. L’inchiesta era partita dalla denuncia della Victoria 2000, società che controllava il Bologna calSuprema del patron Giuseppe Gazzoni Frascara. La squadra rossoblu fallì e poi retrocesse nel 2005. Il presidente accusò i vertici della Fiorentina di non aver accantonato nel bilancio chiuso il 31 dicembre 2015 una quota a perdita, in previsione della somma — su cui è ancora in corso un giudizio civile — che avrebbe dovuto versare al Bologna per i danni subiti da Calciopoli.
«Sono uno dei pochi che ha denunciato — disse nel 2017 — e l’unico che ha avuto il coraggio di dire che i campionati dal 2004 al 2006 sono stati falsati da un’organizzazione che è stata condannata dalla giustizia sportiva e anche da quella ordinaria. Ma a me devono ancora risarcire danni pecuniari per circa 70 milioni di euro. Anche la Cassazione ha stabilito che quel risarcimento ci spetta». In realtà, la Corte aveva rimandato al giudice civile di Roma e alla corte d’appello di Napoli la verifica di eventuali risarcimenti e la loro quantificazione per indennizzare le società danneggiate da Calciopoli.
Da qui partirono le cause civili che ancora non si sono chiuse con sentenza. Gazzoni aveva chiesto 113 milioni di euro di danni sia alla Fiorentina sia alla Juventus. Intanto l’inchiesta penale è andata avanti. Al termine delle indagini, nel settembre 2017, il procuratore aggiunto Turco e il pm Christine Von Borries avevano sollecitato l’archiviazione, ma il gip Matteo Zanobini aveva rigettato la richiesta e disposto l’imputazione coatta per i 16 componenti del Cda. Tutti gli imputati, di fronte al nuovo gup, hanno chiesto e ottenuto di essere processati con rito abbreviato. Ieri, la sentenza di assoluzione.
«Il giudice ha riconosciuto che i bilanci della Fiorentina erano corretti, così come aveva fatto la Procura quando chiese l’archiviazione», è il commento dell’avvocato Antonio D’Avirro difensore di Diego Della Valle e dell’intero Cda. Soddisfatto anche il direttore generale viola Pantaleo Corvino: «Mai avuti dubbi sull’onestà dell’operato della famiglia Della Valle».