Oggi incontro con l’autrice che ha ispirato «Vita di Adele»
Julie Maroh è una delle autrici emergenti più importanti del fumetto francese ed europeo. Poco più che trentenne, femminista e attentissima a temi quali l’identità di genere e i diritti delle minoranze sessuali, si è imposta nel 2010 con la sua prima opera, Il blu è un colore caldo, poi adattata per il grande schermo dal regista Abdellatif Kechiche in La vita di Adele, Palma d’Oro a Cannes. «Ho iniziato a scrivere questo libro quando avevo 19 anni — ci racconta — Avevo vinto un concorso di fumetto a Parigi, per il quale avevo creato i personaggi di Clementine ed Emma: l’incontro per strada, il diario intimo, la doppia narrazione, il passato in bianco e nero ed il presente a colori... Vincere mi ha dato la fiducia necessaria per iniziare a farne un romanzo grafico». Oggi (ore 18) Maroh sarà ospite all’Istituto Francese di Firenze, per un incontro aperto al pubblico in cui parlerà del suo lavoro, a partire dal suo ultimo graphic novel, Corpi sonori, storie brevi che si svolgono a Montréal, in cui si esplorano il desiderio e le relazioni amorose, senza barriere di orientamento e identità. «Un corpo “sonoro” è un corpo che vibra di emozioni – dice — un corpo dentro il quale risuonano le palpitazioni di un cuore che è pieno di amore, aspettative, paure, speranze e così via. Ho deciso di ambientarla a Montréal perché d’istinto mi è sembrata la città più adatta alle storie e alle atmosfere che volevo sviluppare. È una delle metropoli globali in cui mi sento meglio, ha un grande mix di culture e in più è una città dinamica, femminista e queer. In confronto, la Francia ha molto da imparare dal Quebec sulle politiche antisessiste e anti-omofobe». Il tema dell’identità di genere in relazione allo spazio urbano è centrale anche in un lavoro precedente, City e Gender: «Questo libro è nato in un momento della mia vita in cui non potevo più sopportare le molestie per strada, che subivo quotidianamente. Realizzarlo è stato un modo per incanalare la mia rabbia e far emergere qualcosa di positivo, che può sensibilizzare i lettori sulle questioni di genere nello spazio urbano, come la divisione binaria dei bagni o l’oggettivazione del corpo delle donne nella pubblicità». Nel futuro ci sarà invece Firenze: «Ambienterò il mio nuovo libro durante il ‘400 fiorentino. Sto raccogliendo la documentazione storica, un lavoro gigantesco che mi fa sentire come una formica». Toscana Tv
Firenze a fumetti «La mia nuova storia sarà ambientata nel Quattrocento Sto già studiando»