Il Pd toscano cambia stagione Parrini: «Lascio la segreteria»
Scontro con i frondisti renziani dopo i risultati elettorali. Poi l’annuncio: ci sarà un traghettatore
Il Pd toscano volta subito pagina. Il segretario regionale Dario Parrini annuncia ufficialmente il suo passo indietro, prima alla «sua» segreteria riunita nella sede di via Forlanini e poi con un post su Facebook. Il ricambio alla guida del partito regionale era già in programma, perché il mandato di Parrini è scaduto a febbraio, ma la scelta è stata quella di anticipare i tempi. È il primo effetto dello choc elettorale che in Toscana ha visto il centrodestra conquistare, per la prima volta nella storia, la maggioranza dei collegi uninominali (11 su 21) e insidiare da vicino il centrosinistra anche nel proporzionale, uno scenario impensabile fino al giorno prima del voto.
«Non sarò io a dirigere il Pd verso il congresso regionale. Il mio incarico, com’è giusto che sia, si concluderà con la prossima assemblea regionale», scrive Parrini. «Questo è il percorso che proporrò la settimana prossima alla direzione regionale, nella certezza che sapremo decidere tutti insieme come dare una guida efficace al partito in questi mesi di transizione e come avviarci in modo serio, coerente e ordinato verso il congresso, in modo da essere pienamente all’altezza delle responsabilità e dei compiti che competono alla nostra comunità politica». Tutto dovrebbe avvenire molto rapidamente: dopo la direzione del partito, nel giro di una decina di giorni dovrebbe essere convocata l’assemblea regionale in cui il segretario si presenterà dimissionario e si deciderà se affidare la reggenza ad una persona o ad una sorta di task force.
In segreteria regionale però sono volati gli stracci. Parrini e il suo vice Antonio Mazzeo — che sulla linea renziana del no ad ogni accordo di governo con i Cinque Stelle a livello nazionale hanno raccolto il sì di tutti i segretari provinciali — sono stati messi sotto accusa dai frondisti, i renziani critici rappresentati da Stefano Bruzzesi, ex responsabile Enti locali del partito silurato proprio da Parrini, e Monia Monni. Bruzzesi in particolare ha contestato ai vertici regionali del partito l’analisi troppo soft dei risultati elettorali.
Già lunedì Parrini aveva fatto notare che in Toscana il Pd, pur arretrando, ha raggiunto il miglior risultato italiano. No, è stata la rasoiata di Bruzzesi, il risultato è «catastrofico» e una delle cause è stata la «conduzione solitaria» del partito da parte vostra. E un’altra causa — ha detto Bruzzesi — sono state alcune candidature non azzeccate e alcune esclusioni eccellenti, come quelle di Federico Gelli e Andrea Manciulli, parlamentari al primo mandato non ricandidati. Non è vero, abbiamo perso anche dove avevamo candidati forti come Caterina Bini a Pistoia-Prato — hanno replicato i vertici dei Democratici — il problema è che c’è stato un vento nazionale tutto anti Pd. Lo scontro insomma è stato senza esclusione di colpi, anche se Parrini minimizza: «Ma se dopo con Bruzzesi siamo andati a pranzo insieme...».
Molto critica anche la consigliera regionale Monni, che ha parlato di un partito senza identità che non riesce più a coinvolgere la migliore classe dirigente locale. Monni ha proposto di far partire un tavolo del centrosinistra, aperto a Liberi e Uguali e al mondo dell’associazionismo e del sindacato, per discutere alcuni obbiettivi da centrare prima del 2020, data delle prossime elezioni regionali. «Guardate che se non diamo una svolta rischiamo di perdere la Regione», hanno detto in sostanza i frondisti.
Il terremoto elettorale ha almeno allontanato uno scenario non gradito al Pd: la possibile candidatura del governatore Enrico Rossi alle Europee del prossimo anno, con conseguente fine anticipata della legislatura regionale. «Con LeU così bassa a livello nazionale e toscano, Enrico rischierebbe di non passare», è il ragionamento che si fa in via Forlanini.
Le accuse dei frondisti
Nel mirino la gestione «solitaria» del partito da parte degli attuali vertici «Senza una vera svolta rischiamo di perdere anche la Regione»