Aurelia tragica, muore Matteoli
Scontro a Capalbio: l’ex ministro stava andando con la sua auto a Lucca per una cena
Stava andando a Lucca a una cena elettorale quando — per cause ancora da accertare — ha perso il controllo della sua Bmw ed è andato a schiantarsi contro una Nissan Qashqai. L’ex ministro Altero Matteoli, secondo una primissima e parziale ricostruzione, è morto così ieri pomeriggio in località Giardino, a Capalbio, un bivio sull’Aurelia che tanto si era battuto per raddoppiare.
L’autista della Nissan, un uomo di 50 anni, è stato ricoverato con l’eliambulanza a Grosseto: ha una gamba rotta. La moglie che era con lui in auto invece è in terapia intensiva al policlinico Le Scotte di Siena. La coppia stava viaggiando verso Roma. La polizia stradale, coordinata dal sostituto procuratore di turno Mariella Navarro, sta adesso ricostruendo la dinamica dell’incidente, al quale non ha assistito alcun testimone. Saranno quindi fondamentali gli accertamenti della polizia che ha sequestrato i due mezzi coinvolti nell’incidente mortale. A dare l’allarme un autista che stava viaggiando in direzione di Roma: è stato lui a notare le due auto distrutte e a chiamare per primo il 118.
Secondo una prima ipotesi è stato proprio Matteoli ad aver perso il controllo del mezzo, che ha attraversato in diagonale le corsie finendo poi addosso all’altra macchina. L’impatto è stato talmente violento che la Bmw dell’ex ministro si è capovolta, finendo col cofano rivolto verso la parte opposta alla direzione di marcia originaria. La polizia stradale non avrebbe trovato segni di frenata, segno evidente che — se fosse confermata questa ipotesi — l’ex ministro sarebbe stato distratto da qualcosa o avrebbe avuto un malore improvviso.
Lui e l’altra coppia — ha appurato la stradale — indossavano le cinture di sicurezza. Il conducente della Nissan Qashqai si sarebbe invece accorto di quanto stava accadendo: la polizia stradale avrebbe trovato piccoli segni di frenata, che sono stati letti come tentativi di evitare l’incidente. Non è ancora chiaro se la Procura deciderà di sottoporre la salma dell’ex ministro a un esame esterno o se disporrà invece l’esame autoptico. Sembra però che la magistratura voglia ordinare l’autopsia proprio per chiarire se Matteoli possa aver avuto un malore. Nell’agosto del 2017, infatti, l’ex ministro aveva avuto qualche problema di salute e aveva trascorso tre giorni all’ospedale di Cecina. Nell’agosto del 2015 fu invece colto da un malore dopo essere sceso dalla sua barca a Capraia e fu ricoverato all’ospedale di Grosseto, nel reparto di cardiologia, per accertamenti dopo aver accusato delle fitte al cuore.
I vigili del fuoco lo hanno estratto dalle lamiere della sua Bmw nera dopo il violentissimo frontale proprio nel pericoloso tratto dell’Aurelia: i medici hanno tentato di rianimarlo sul posto ma non c’è stato nulla da fare. La strada è stata chiusa per diverse ore in entrambi i sensi. La polizia stradale ha scattato numerose foto per «congelare» la scena dell’incidente, dato che nessun testimone ha visto nulla. Nelle prossime ore si capirà, però, se la prima ipotesi sia quella giusta o no.
Il conducente dell’altro mezzo coinvolto è sotto choc. «Non ricordo nulla», ha detto alla polizia che è andato a sentirlo in ospedale. L’uomo, poco dopo, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Al momento l’avviso di garanzia rappresenta semplicemente un passaggio tecnico che serve alla Procura per disporre il sequestro dei mezzi coinvolti e per fare ulteriori accertamenti, come quello dell’esame autoptico.
Dinamica Non ci sono testimoni, il conducente dell’altra auto: «Non ricordo» La moglie è grave