I banchieri interrogati. Su Brexit, Catalogna e quote rosa
All’iniziativa dell’Osservatorio giovani-editori i governatori di Belgio e Austria e 700 studenti
Andrea Ceccherini: «L’obiettivo? Formare cittadini preparati e consapevoli»
Disoccupazione giovanile, criptovalute e quote rosa. Ma anche la scarsa solidarietà europea in tema di immigrazione, la situazione del governo spagnolo alle prese con la Catalogna e le conseguenze della Brexit. Sono alcuni dei temi sollevati dai 700 studenti delle scuole superiori che ieri sono arrivati al teatro Odeon da tutta Italia per incontrare il governatore della banca centrale del Belgio, Jan Smets, e quello della banca centrale dell’Austria, Edward Nowotny. L’evento ha dato il via alla quarta edizione del progetto Young Factor, promosso dall’Osservatorio permanente giovani editori, che segna l’ingresso Sul palco, da sinistra Ferruccio De Bortoli, Andrea Ceccherini, Jan Smets, Edward Nowotny e Guido Gentili nell’iniziativa di Ubi Banca che si affianca agli storici partner di Andrea Ceccherini, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mps.
Obiettivo del progetto è accrescere il livello di alfabetizzazione economico-finanziaria degli studenti, cruciale per l’Italia che figura tra gli ultimi posti nella classifica europea della consapevolezza dei risparmiatori. Come hanno insegnato le crisi bancarie, soprattutto quelle scoppiate in Toscana, non avere una preparazione adeguata in materia di prodotti finanziari espone i cittadini a tremende scottature. Per questo, ha sottolineato il presidente dell’Osservatorio Andrea Ceccherini, è fondamentale il ruolo di «tutti quegli insegnanti che non si sentono solo formatori di studenti, ma anche educatori di cittadini. Questi insegnanti noi li consideriamo delle autentiche star». E gli studenti hanno dimostrato di cogliere appieno l’opportunità offerta, stimolando i banchieri con le loro domande che si sono alternate a quelle dell’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e del Sole 24 Ore Guido Gentili. A chiudere l’evento è stato il presidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi banca, Andrea Moltrasio, che proprio ieri ha annunciato di aver concluso le operazioni di integrazione di quella che fu Banca Etruria. Banca fin troppo vituperata che Moltrasio ha voluto difendere: «Oggi ero ad Arezzo e vedevo quante cose ha fatto Banca Etruria dal punto di vista dello sviluppo culturale. Poi ne ha sbagliate tante altre probabilmente, in passato, come tutti». L’ingresso di Ubi nel progetto che punta a formare nuovi cittadini consapevoli è un primo passo per riallacciare il filo delle cose buone.
All’Odeon