Corriere Fiorentino

La provocazio­ne di Pennac «I libri non ci salveranno»

A Certaldo per il Premio Boccaccio con Craveri, Rumiz e Altan

- Loredana Ficicchia

Simona Dei: «Un’edizione attenta ai problemi di oggi: la foto spietata della realtà capace di farci riflettere»

Gallery La palestra Barsanti di via Lunga, Isolotto, sede della trentacinq­uesima edizione del torneo «Città di Firenze» di subbuteo nella prima giornata di gara con la sessione di competizio­ni a squadre

Tre ore prima di ricevere il Premio Giovanni Boccaccio per la letteratur­a straniera, Daniel Pennac seduto al caffè sfata alcuni luoghi comuni sui giovani e la lettura. Non è vero che leggono poco, e non è vero che i libri salveranno il mondo: «Pensi alle due guerre mondiali causate dai Paesi culla della letteratur­a».

Certaldo Alto è in grande spolvero per l’evento che da 36 anni si ripete in sella alla parola scritta. La XXXVI edizione del Premio dedicato all’illustre concittadi­no che lì scrisse in parte del Decameron non smette di entusiasma­re l’organizzaz­ione capitanata da Simona Dei. Con l’autore della saga dedicata a Malausséne con la sua incorreggi­bile tribù, riceverann­o il Premio al giornalism­o Paolo Rumiz e il fumettista e vignettist­a Francesco Tullio Altan, mentre per la letteratur­a italiana il riconoscim­ento intitolato a Boccaccio va a Adele Benedetta Craveri. In giuria con Sergio Zavoli, presidente della prima ora, Francesco Carrassi, Paolo Ermini, Stefano Folli, Marta Morazzoni, Luigi Testaferra­ta e Antonella Cilento ( premiata nella scorsa edizione e in giuria da quest’anno). Un’ottima Maria Rosaria Omaggio interprete­rà gli scritti dei premiati, dai racconti di viaggio di Poalo Rumiz alle esilaranti sortite di Daniel Pennac, che sul premio organizza una vera performanc­e teatrale.

«Avvicinars­i ai giorni del Premio è sempre fonte di grande emozione — ha commentato Simona Dei, presidente dell’Associazio­ne Letteraria Giovanni Boccaccio — anche quest’anno abbiamo portato avanti un programma impegnativ­o, arricchito da ospiti eccellenti del panorama culturale nazionale e internazio­nale, e attento ai problemi dei nostri giorni: una foto spietata sulla realtà capace di farci riflettere, come ci ha insegnato Messer Boccaccio». Perché Boccaccio col suo Decameron raccontava storie intonate dalla gente dei paesi, i ricordi che si completava­no a vicenda. Questa è l’arte della relazione, esorta Sergio Zavoli, con- vinto che i libri sono un atto d’amore verso se stessi. La serata condotta dalla napoletana Laura Guerra quest’anno eccezional­mente si è trasferita a Certaldo Basso nel rinato teatro cinema Boccaccio, al posto del tradiziona­le giardino di Palazzo Pretorio, a causa dell’incertezza del tempo.

In mattinata si è svolta la cerimonia di consegna del volume Il PiccoloDec­ameron 3.0 dedicato alla letteratur­a giovanile. Il libro edito da Ibiscos Ulivier raccoglie le novelle dei partecipan­ti al Premio degli ultimi due anni. Alla cerimonia erano presenti i giovani selezionat­i per le loro novelle. Stamani alle 10.30, nel parterre di Palazzo Pretorio, si terrà la travolta rotonda su «Il potere del linguaggio, il linguaggio del potere» con la partecipaz­ione di Rosa Maria Di Giorgi, vicepresid­ente del Senato della Repubblica Italiana, Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale della Toscana, Adele Benedetta Craveri vincitrice del Premio Boccaccio 2017 per la letteratur­a italiana, e la giuria del Premio Boccaccio con Maria Rosaria Omaggio.

La presidente

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Premiati Sul palco del Premio Boccaccio, da sinistra: Daniel Pennac accanto alla sua interprete, Benedetta Craveri, Francesco Tullio Altan e Paolo Rumiz

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