Corriere Fiorentino

«Anche Mozart ha fatto l’Erasmus, qui in Italia»

Il direttore dell’orchestra di studenti che debutta domani alle 18: a Salvini rispondo con Mahler

- Edoardo Semmola

L’Europa scricchiol­a. La musica le corre in aiuto: «A Marine Le Pen che non crede nell’Unione risponde la Sinfonia dei Mille di Mahler — parla il maestro Elio Orciuolo, che domani debutta a Firenze con la prima Orchestra Erasmus della storia — lì dentro troverete tutto il linguaggio musicale europeo condensato, un presagio di futuro e modernità, l’insieme di echi di scuole diverse, il coro, la grande orchestra sinfonica». A Matteo Salvini e Beppe Grillo che tuonano contro Bruxelles e contro l’immigrazio­ne «noi contrappon­iamo Giuseppe Verdi: il suo Nabucco è una storia di emigrazion­e ed è un controsens­o che la Lega lo usi come “inno nazionale” visto ciò che pensa degli immigrati». Tutte le opere verdiane sono «un inno all’Europa». È «il romanticis­mo che fa la differenza e che unisce». Otello, Aida, «farei iniezioni verdiane a tutti i leader europei». A Theresa May e a Viktor Orbán «farei sentire il Mozart dell’Idomeneo che richiama direttamen­te alle comune radici». E poi cala l’asso: «Mozart stesso, ai suoi tempi, ha fatto una specie di Erasmus in Italia».

Orciuolo ha appena creato la prima Orchestra Erasmus. Tutta composta da studenti con in comune un’esperienza appunto nel progetto Erasmus. «È insito nella natura stessa del linguaggio musicale il sentirsi uniti, europei — aggiunge — a partire dalla forma sonata che si è sviluppata nel periodo classico e ha coinvolto tutte le letteratur­e continenta­li, e ancora oggi le sue tracce sono ben presenti nel linguaggio di tutti noi».

Domani alle 18 questa speciale Orchestra nata meno di due mesi fa compie il suo debutto in scena: un concerto in piazza SS Annunziata come evento clou del Festival d’Europa. Il programma è prettament­e operistico. Ma con una «parentesi» pop pensata per ricordare il terribile incidente di Terragona in Spagna del 20 marzo scorso che costò la vita 13 ragazzi in Erasmus. «Suoneremo un medley tra Halleluja di Leonard Cohen e The Prayer di David Foster nella versione di Andrea Bocelli. Non sarebbe stato giusto, pensando a quei ragazzi, attingere ai classici requiem e stabat mater».

Per adesso hanno aderito all’Orchestra 17 conservato­ri italiani, ognuno dei quali ha fornito 3 studenti. Altri tre sono stranieri che studiano in Italia. Con l’Erasmus appunto. «Il prossimo passo sarà portare dentro il progetto le università musicali del resto del continente. L’Europa la facciamo noi, suonando».

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Sul palco l’orchestra dei ragazzi Erasmus domani sarà protagonis­ta con un concerto in Santissima Annunziata

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