Nuovi soci per Cabel E San Miniato parlerà francese
Cambiano è diventata Spa, Fornacette andrà con Iccrea e Castagneto con i trentini I fondatori prendono strade diverse, il gruppo del credito cooperativo riparte da Oracle
Si dividono le strade delle tre Banche di credito cooperativo toscane storicamente fuori dal perimetro di Federcasse e fondatrici del gruppo Cabel: Cambiano, Castagneto Carducci e Fornacette. È uno degli «effetti collaterali» della riforma del credito cooperativo voluta l’anno scorso dal governo Renzi e che adesso sta entrando nel vivo della fase attuativa. Se la Banca di Cambiano ha da tempo imboccato il proprio sentiero di trasformazione in Spa, la Bcc di Castagneto Carducci è pronta per entrare nel gruppo trentino di Cassa Centrale Banca — il voto definitivo nella prossima assemblea soci, il 13 maggio — insieme a ChiantiBanca, mentre Fornacette è orientata ad aderire alla holding nazionale di Iccrea-Federcasse anche se per ora su questa scelta manca il bollo dell’ufficialità. Se all’assemblea del 20 maggio prossimo i soci di Fornacette sceglieranno la strada indicata dalle indiscrezioni circolate in questi giorni, sarà la fine di un’era. Un epilogo che, in verità, il gruppo Cabel aveva già iniziato a metabolizzare, approntando una strategia alternativa di sviluppo e crescita: entro il mese di maggio si conosceranno i nomi dei nuovi soci, industriali e istituzionali, della holding la cui storia ha fino ad oggi ruotato attorno ai destini delle tre Bcc toscane. «Il progetto di Cassa Centrale Banca — dice il direttore generale della Bcc di Castagneto Fabrizio Mannari — è stato unanimemente ritenuto come quello in grado di dare continuità al nostro modo di fare banca, nell’ambito del nuovo scenario che obbliga tutte le Bcc ad aderire a un gruppo bancario cooperativo. Negli incontri che abbiamo avuto, è emerso che il gruppo che sta nascendo, oltre ad essere solido patrimonialmente e all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, è una realtà fatta di uomini che stanno mettendo tutto il loro impegno e la loro professionalità in questo progetto». La Bcc di Castagneto era stata la prima banca toscana ad aderire all’iniziativa promossa da Cassa Centrale, con una preadesione al gruppo — seppur non vincolante — inviata già nell’ottobre 2016. Castagneto, che si appresta a chiudere il 2016 con un utile di esercizio di circa 4,5 milioni, ha quindi scelto il proprio futuro, ma resta azionista della holding Cabel con il 27,8%. Socio di riferimento rimane Banca Cambiano, con il 49,6% del capitale. I nuovi partner entreranno per sostituire la banca di Pisa e Fornacette che farà invece il proprio ingresso nel gruppo nazionale del credito cooperativo di Iccrea-Federcasse.
«Le tre banche che hanno caratterizzato la storia di Cabel stanno imboccando strade diverse, ma già fin da quando Cambiano aveva manifestato la propria intenzione di esercitare l’opzione way out per trasformarsi in Spa era chiaro che avremmo dovuto ripensarci — dice l’amministratore delegato di Cabel Holding, Stefano Tana — Proseguiremo una storia lunga trent’anni con prospettive diverse e con alcuni nuovi partner. Cabel Holding resta saldamente sul mercato: godiamo di ottima salute e stiamo investendo molto perché vogliamo crescere». Il primo passo è già stato fatto: la controllata Cabel Industry sta lavorando con il colosso informatico Oracle — un team di ingegneri indiani vive a Empoli ormai da qualche tempo — per offrire al mercato bancario italiano un software innovativo che sarà disponibile dal 2018. Un investimento da oltre 20 milioni di euro per la realizzazione di un prodotto informatico adatto a banche di medio-grandi dimensioni e di elevato standing. «Abbiamo già sottoscritto alcuni accordi e altri sono in fase di trattativa» aggiunge Tana. Fra gli ultimi clienti acquisiti, ad esempio, c’è la Bank of Tokyo Mitsubishi. A dimostrazione del fatto che il gruppo Cabel (300 dipendenti e 50 milioni di fatturato consolidato) ha già iniziato a scrivere il proprio futuro, indipendentemente dalle scelte industriali dei suoi storici fondatori.