Renzi e Boschi hanno votato, via al congresso fiorentino
L’ex segretario: rifaccio la tessera anche se perdo. Orlando? In linea con me, sulla Viola
Bagno di folla, un «ritorno a casa» per Matteo Renzi a Vie Nuove. Nel circolo (forse) più renziano di Firenze, l’ex segretario ora candidato (segretario) va a votare per la prima fase del congresso. Quella in cui si definiscono delegati in assemblea nazionale e si selezionano i candidati stessi. C’è fibrillazione, a Vie Nuove. In gran parte fuori, ad attendere «Matteo», gli iscritti, anche se in sala ci sarebbe la presentazione delle tre mozioni di Renzi, Orlando ed Emiliano. Per scendere le scale che portano al ristorante, allestito come seggio, Renzi ci mette 10 minuti tra selfie e abbracci alle anziane ce lo vogliono baciare. È schierato tutto il vertice del Pd fiorentino: il segretario metropolitano Fabio Incatasciato, quello cittadino Massimiliano Piccioli. C’è l’eurodeputato Nicola Danti, il deputato Francesco Bonifazi (qui praticamente il padrone di casa, «macché, sono solo un iscritto»). Il consigliere comunale e vicepresidente del gruppo Pd Andrea Ceccarelli. Solo per citare alcuni del comitato di accoglienza per l’arrivo di «Matteo». E poi, tanti «vecchi soci» del circolo Vie Nuove, a partire dalla bandiera, Bruno Quartini.
Si mette in fila, Renzi, in una sala gremita: si vota in una sola serata il suo futuro (in assemblea). Scherza con tutti, anche con un sostenitore del suo competitor alla segreteria, il ministro Andrea Orlando: «Doveva venire qua, gli è venuta la labirintite». E Renzi ribatte: «Oh, non me l’ammazzate, anche perché Orlando è un grande tifoso della Fiorentina e su questo è in linea con me». Ma quando arriva all’urna, una signora lo mette in riga: tocca prima a lei, «io c’ho da andare a casa». «Vada, vada — risponde Renzi — io non ho mica da preparare la cena». Dopo il voto, qualcuno gli domanda: ma per chi ha votato? Lui capisce la battuta e glissa: «Eh!». Dopo va al banchino delle iscrizioni: «Si rifà la tessera per il prossimo anno, chiunque vinca». E lascia un contributo da 100 euro. Uscendo domanda come è andato l’incontro nel pomeriggio con il ministro dell’Interno Marco Minniti: «Eccezionale veramente», «bravissimo» spiegano i militanti. «Bene: vuol dire che la prossima volta si voterà Minniti anziché il Renzi, vai!», risponde. Più serio Renzi lo è sui social. Dove attacca il M5S e rivendica la partecipazione al congresso dei militanti Pd. «In queste ore le donne e gli uomini del Pd stanno discutendo e poi votando in modo democratico per il Congresso. Lo so, non va molto di moda rispettare la democrazia interna, tra scissioni e sconfessioni del blog. Ma per noi è un grande valore, irrinunciabile. Verrà un giorno in cui anche gli altri partiti apprezzeranno l’importanza della democrazia interna». Solo in serata, a causa degli impegni di governo, arriva anche la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi a Vie Nuove. Anche per lei, comitato di accoglienza ma molte meno persone: il voto è quasi chiuso. Alcune volontarie si preoccupano: «Ma hai mangiato?». Lei, con chi glielo domanda, scherza: «Per chi voto? In effetti è in dubbio per chi vado a votare...». Poi attacca il governatore campano De Luca per le parole usate contro una politica M5S. Nella notte lo scrutinio, ma senza patemi per Renzi.