I suoi separati, la scuola, il lavoro «Si era isolato, non usciva più»
Sul treno, per andare a scuola, era sempre da solo. Sul Monte San Savino-Arezzo, i ragazzi delle superiori fanno comunella, ma Giacomo preferiva stare in disparte. Un ragazzo tranquillo, timido, uno che chi l’avrebbe mai detto, sono le frasi dei coetanei che lo conoscevano di vista. Coi quali però non andava mai oltre il saluto. «Lo conosci? Davvero lo conosci?», sobbalzano alcuni ragazzini che si nascondono per fumare ai giardini di Monte San Savino: «Sì, so chi è, è uno che si vedeva che non stava bene». Giacomo Ciriello, 18 anni, ha sparato al padre Raffaele, nella villetta di famiglia a Lucignano, probabilmente dopo l’ultima, ennesima lite.
Ma dai racconti di chi lo conosce, anche superficialmente, emerge la storia di un ragazzo isolato, chiuso nel microcosmo di casa, e in perenne conflitto con i genitori. Quattro anni fa, babbo Raffaele e mamma Catia si separano. Il figlio non la digerisce, non se ne dà pace. Va a vivere con la madre a Monte San Savino, a pochi chilometri di distanza da dove è cresciuto. I pomeriggi ai giardini di Lucignano, a giocare a pallone con i coetanei nella pista di pattinaggio, sono lontani. Si butta sullo studio, a scuola è bravo, ha buoni voti, gli piacciono i libri. In treno ne ha sempre uno nuovo in mano. Frequenta l’istituto tecnico Fossombroni di Arezzo. Ma vuole di più. Il nonno era arrivato dalla Campania negli anni ’70, qui aveva trovato lavoro come operaio in un cementificio. Poi, colpito In alto la colonica dove Raffaele abitava da due mesi con il padre a Lucignano Sopra la casa della madre a Monte San Savino dalla cecità, aveva passato il posto al figlio Raffaele. Di padre in figlio. Ma Giacomo non vuole ripercorrere le stesse orme, vuole di più. Decide di iscriversi al liceo scientifico, studia sodo, supera gli esami. Ma il padre lo critica, non condivide la scelta, vuole riportare il ragazzo con i piedi per terra. E nella nuova scuola Giacomo non riesce ad ottenere buoni voti, i ritmi di studio sono troppo frenetici per lui che arriva dalla scuola per geometri. E lo vive come un fallimento, che forse attribuisce all’opposizione del padre, in chi non ha creduto in lui. «Voleva dimostrare ai genitori e soprattutto al padre di potercela fare — racconta un amico — Per questo aveva lasciato l’istituto geometri per affrontare la più complicata sfida del liceo. Il fatto di aver mollato deve averlo mortificato molto».
Giacomo abbassa la testa e si iscrive alla scuola professionale per l’industria e l’artigianato Margaritone. Le motivazioni però non ci sono più. E qualche mese fa accetta l’offerta del padre che da qualche anno ha aperto una piccola azienda al piano terreno della villetta. Così il diciottenne abbandona la scuola e inizia a fare il fabbro: infissi, finestre, ringhiere. E due mesi fa, dice addio alla mamma e sceglie di tornare a vivere col padre, nella villetta in cui c’è anche una ospite che a Giacomo non piace: la nuova compagna di Raffaele. Ormai la vita del ragazzo è tutta in un microcosmo tra il primo piano e il piano terreno. «Un tipo solitario, sempre chiuso in casa», racconta una vicina. Anche a Lucignano, dove da ragazzino era sempre ai giardini di via di Circonvallazione, nessuno lo vede più da anni: «Il babbo, veniva qui spesso a prendere il caffè, una persona a posto, un gran lavoratore, di tanto in tanto andava a caccia — spiegano al Cafè du Monde — ma Giacomo ce lo ricordiamo solo da ragazzino, poi è sparito».
Lo stesso a Monte San Savino, dove ha vissuto negli ultimi quattro anni: nei bar ne parlano solo per via del telegiornale. «A Monte? Credevo vivesse a Lucignano». Nella villetta del babbo, a metà strada tra i due paesi, c’è il cartello R.C.I., che sta per Raffaele Ciriello Infissi. Il cancello è chiuso, in casa — che al primo piano, sulla terrazza d’ingresso, per metà è chiusa dai sigilli della Procura — ci si nasconde dietro le tende all’ingresso. Proprio lì, in cima alle scale che attraversano la facciata, Giacomo ha affrontato Raffaele con il fucile dopo la lite furiosa di domenica.