Maggio, un vertice senza il sovrintendente «Ora una fase nuova»
Accordo per il rilancio coi sindacati. Si fa strada l’ipotesi di un cambio al vertice del teatro
Nardella e Rossi a Palazzo Vecchio per siglare la pace con i sindacati del Maggio musicale, ma senza il sovrintendente. Francesco Bianchi, da tempo allo scontro con i rappresentanti dei lavoratori, non è stato infatti invitato assumendo un significato politico.
Nardella e Rossi si riuniscono a Palazzo Vecchio per siglare la pace con i sindacati del Maggio musicale in cambio di uno stop a nuovi licenziamenti, ma senza il sovrintendente. Francesco Bianchi, da tempo allo scontro totale con i rappresentanti dei lavoratori, non è stato infatti invitato. Non è la prima volta che, di recente, si verifica un episodio del genere nell’ambito delle riunione per gestire la grave crisi economica del Maggio. Eppure, proprio pochi giorni fa, lo stesso Bianchi era riuscito a chiudere una importante vertenza per trasferire 28 lavoratori ad Ales, azienda del ministero dei Beni culturali, alleggerendo il peso sui conti del Maggio. Il mancato invito di Bianchi da parte di Nardella, sindaco e presidente della Fondazione del Maggio, ad un vertice importante come quello di ieri assume però un significato politico. Il sovrintendente gode ancora del supporto di Comune e Regione? Da quanto trapela da Palazzo Vecchio, ci sarebbe un’intesa tra le due istituzioni, che, pur di riaprire il dialogo con i sindacati e fermare i continui scioperi, avrebbero avanzato l’ipotesi di un radicale rinnovamento ai vertici del Maggio. Cioé la sostituzione del sovrintendente, che i sindacati richiedono da tempo. Bianchi, dal canto suo, fa però sapere che «i contatti con il sindaco sono frequenti e buoni» e che lo vedrà «prossimamente per ovvia consuetudine tra sovrintendente e presidente». Bianchi non si spinge oltre, aggiungendo di «non aver ancora letto il comunicato» firmato da Palazzo Vecchio, Regione e sindacati. In quella pagina si rispecchia però una fotografia ben delineata: «aprire una fase nuova in un ambito di relazioni sindacali e cittadine più disteso e collaborativo». Mentre Nardella spiega esplicitamente: «Siamo tutti d’accordo sulla necessità di avviare una nuova fase», che già dai prossimi giorni potrebbe segnare o meno la presenza di Bianchi al ponte di comando.
L’intesa firmata con i sindaco, aggiunge il primo cittadino, è strutturata su tre capisaldi: «Una nuova patrimonializzazione della Fondazione; aggrediremo poi lo stock del debito accumulato negli anni, coinvolgendo anche il governo. Infine costruiremo un modello gestionale nuovo, piu’ agguerrito e allo stesso tempo rivolto all’aumento dei ricavi, con politiche sui giovani, sul turismo, cosi’ da avere un teatro sempre pieno».
In pratica, aggiunge Nardella, «andremo a rivedere un piano triennale» dell’ente lirico. «Lo faremo confrontandoci con i sindacati e coinvolgendoli» perché «ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità remando però nella stessa direzione». Per quel che riguarda, invece, i nodi legati al debito «è una notizia positiva quella del contributo aggiuntivo del governo, che dovrebbe aggirarsi tra 1,5 e 2 milioni di euro», conclude Nardella. Anche il governatore Rossi rimarca l’apertura di «una fase nuova», ma precisa che «il Maggio è una gloriosa istituzione fiorentina, ma noi siamo la Regione e il nostro sostegno deve vedere un impegno del Maggio su tutto il territorio toscano».
La soddisfazione dei sindacati è marcata: «Non eravamo più abituati a un clima così collaborativo», si lascia sfuggire qualcuno. Si parla anche di ripatrimonializzazione: la strada sarà da valutare, ma le aspettative parlano di una possibile proprietà del futuro auditorium, visto che Nardella ha ribadito l’impegno a completare il Teatro dell’Opera grazie ai 60 milioni promessi dal governo.