Il riscatto dei dimenticati
Babacar e i gol pesanti: segna ogni 105’ e tra coppa e campionato ha già regalato 10 punti ai viola Il successo con i rosanero rilancia anche Zarate: «Che gioia tornare a giocare». Ma a gennaio potrebbe andare via
Da dimenticati a ripescati. Da subentrati a decisivi. Strano il destino di Babacar e Zarate. Uniti dalla stessa missione (fare gol) e dalla stessa condanna (segnare nelle poche opportunità concesse).
Con queste premesse, non è facile emergere. Soprattutto se di mestiere fai l’attaccante: anche per questo, l’exploit di domenica sera vale doppio. Baba ha segnato il gol decisivo, Zarate gli ha consegnato l’assist decisivo al quarto pallone toccato della sua partita: cross da sinistra e capocciata vincente. No, non è facile così. Quando sei Babacar, giochi poco, comunque segni (sono già sette le reti del senegalese in stagione, come l’anno scorso) ma poi vedi che l’altro (Kalinic) gioca il doppio dei tuoi minuti e lo fa sempre nelle partite più importanti. Anche perché il posto là davanti è spesso per uno solo e Sousa la sua gerarchia l’ha scelta già da tanto tempo: «Voglio che mi metta in difficoltà tutte le settimane», ripete il portoghese. E Baba sta eseguendo alla lettera. Un gol ogni 105 minuti, quasi una rete a partita. Un bottino niente male per un’alternativa che non giocava una partita da titolare in campionato dal 26 ottobre.
Domenica, a dir la verità, ci era riuscito addirittura due volte, ma l’arbitro Giacomelli ha deciso altro. L’urlo di gioia, comunque, è arrivato lo stesso. Al minuto 92’. Il dato che più conta però è un altro: il peso dei suoi gol. L’anno scorso ne segnò 7 e portò addirittura 12 punti tra campionato e coppa. Quest’anno invece ha contribuito al pareggio di Udine (gol di tacco e rigore procurato) e alle vittorie contro Paok e Slovan. Un eterno paradosso, quello di Baba. «Una promessa che sta diventando una certezza», ha detto di lui Andrea Della Vall, mentre i tifosi, anche per le vie del centro, se lo sono coccolato perfino ieri mattina, durante la visita agli Uffizi di tutta la squadra (impegnata in uno shooting fotografico con uno sponsor).
E se il gol di Baba ha cambiato classifica e umore della Fiorentina, l’assist vincente di Zarate non ha cambiato le prospettive del calciatore. Giocherà in Europa League giovedì, Mauro, ma a gennaio lascerà la Fiorentina: «Contento per la vittoria e per essere tornato a giocare. Solo il duro lavoro può darti delle belle soddisfazioni», ha scritto l’attaccante su Instagram. Soddisfazioni che però saranno poche da qui alla fine dell’anno, anche perché la Fiorentina sta già lavorando per comprare un altro giocatore offensivo. Un esterno in grado di giocare anche sulla trequarti e di adattarsi alla variabilità tattica di Sousa. Cosa che secondo Paulo Zarate non può fare. La società si questo non si oppone, anche perchè Maurito guadagna tanto, specie per uno che non gioca quasi mai. Eppure lui il suo l’ha fatto anche domenica.
Con il Qarabag a settembre segnò 2 gol per la moglie malata. L’anno scorso invece fece 3 reti, di cui due decisive (contro Carpi e Verona), più un tiro contro l’Inter che costrinse Handanovic ad una respinta maldestra. Chi arrivò su quel pallone? Baba naturalmente: «I fiorentini sono la mia seconda famiglia, mi sopportano da 9 anni. In Senegal ho fatto provini con l’Inter, ma sono felicissimo della mia scelta». «Baba si merita questa gioia — ha aggiunto Federico Bernardeschi, ieri premiato al Trofeo Maestrelli col dg Corvino e l’allenatore del Sassuolo Di Francesco — far gol al 93’ è più bello. Della Valle vuole tenermi a vita? La sua stima è motivo d’orgoglio, ma ora penso al presente: contro il Qarabag vogliamo vincere».
«Adv vuol tenermi qui? Un grande orgoglio, ma penso al presente: a Baku voglio vincere»