Corriere Fiorentino

«Ho ripetuto l’anno, me lo meritavo E mi rimisi in riga»

- di Giulio Gori

«Sono stato bocciato in terza liceo. Ma anche se sul momento pensai che era stata colpa dei professori brutti e cattivi, ovviamente me lo ero meritato». Il giornalist­a fiorentino Nicola Remisceg sorride al ricordo di quella bocciatura, cui andò incontro quando studiava al liceo scientific­o Gramsci, in via del Mezzetta. E oggi, a distanza di molti anni, con due figli al liceo, l’autore e videomaker del programma televisivo Le Iene ripensa a quell’episodio e ammette che una parte del suo successo è nata proprio da lì. Fu una bocciatura giusta?

«La presi male, ma i miei professori fecero bene: non studiavo, anzi non avevo mai studiato, e in terza fu un po’ l’anno clou. A maggio smisi persino di andare a scuola. Poi quello stop mi è tornato utile». Come?

«Il giramento di scatole nel vedere i miei ex compagni che andavano avanti, mentre io restavo indietro, mi ha messo fretta: mi sono messo in riga ed è stato tutto più facile, mi sono diplomato senza problemi». Dopo il diploma, è arrivata anche la laurea.

«Sì, in antropolog­ia culturale. Ma c’è un altro aspetto: quando ripetei la terza, per un anno campai di rendita, in classe si facevano tutte cose che avevo già sentito. E avevo più tempo. Fu allora che cominciai a divertirmi facendo i miei primi video, le mie prime video storie. Lì è nata quella passione…».

Una bocciatura come trampolino di lancio, per arrivare fino a Le Iene… «Non è comunque bello perdere un anno, specialmen­te

a quell’età. All’università è più facile, lo assorbi meglio. Ne avrei fatto volentieri a meno». E oggi è ancora giusto bocciare?

«Io ho due figli che vanno al liceo, non auguro loro di fare la mia stessa fine. D’altronde hanno risultati un po’ altalenant­i, ma vanno benino. Non dovrebbero essere a rischio, o almeno lo spero».

La politica ora si interroga sull’opportunit­à di eliminare la bocciatura. Non è la strada da prendere?

«Sarebbe sbagliato eliminare le bocciature: quando inizi un percorso gli obiettivi vanno raggiunti; se non lo fai, è normale che tu debba ripartire dal punto di partenza. È così che funziona nella vita».

E se i figli si lamentano degli insegnanti, di chi è giusto prendere le parti?

«Del professore, sempre. Io sono figlio di una maestra, che viene da una dinastia di maestre: ho imparato che l’insegnante va rispettato, ho visto la passione che ci metteva, lei, le sue sorelle, mia nonna... E se un professore ti dà un 4 vuol dire che te lo sei meritato».

Quando inizi un percorso gli obiettivi vanno raggiunti, se non lo fai è normale che tu debba ripartire dal via. È la vita

 ?? ?? Nicola Remisceg Giornalist­a e autore de «Le Iene»
Nicola Remisceg Giornalist­a e autore de «Le Iene»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy