IL PD E IL SUO DOPPIO SULL’ENERGIA IN ORDINE SPARSO
a Toscana si candida a diventare centro di riferimento mondiale per l’utilizzo della geotermia. E l’Europa condivide l’idea». L’annuncio è del presidente della Regione, Enrico Rossi, Pd. Stesso partito degli onorevoli Luigi Dallai e Luca Sani che, nella stessa settimana, hanno presentato un’interrogazione al Governo per chiedere se sia opportuno «rilasciare i permessi di ricerca e coltivazione geotermica nel Comune di Radicondoli anche in presenza di evidenti profili di incompatibilità ambientale, paesaggistica, sociale ed economica e con il parere contrario dell’amministrazione comunale e delle comunità locali interessate». I due deputati dicono che il sindaco di Radicondoli, Emiliano Bravi, anche lui del Pd, «ha ricordato che lo sfruttamento della risorsa geotermica è stato sempre sottoposto alle scelte degli enti locali territoriali e alla volontà dei cittadini». Che sono contrari alle nuove centrali. Resistenze che forse smorzeranno l’entusiasmo espresso da Rossi al termine dell’incontro con il dg del Dipartimento energia della Commissione europea. «Ci metteremo subito al lavoro — ha detto Rossi — Convocherò una riunione alla presidenza, nell’arco di un mese e mezzo potremo confermare un incontro con i tecnici europei». Rossi ha detto di aver preso un impegno per presentare all’Europa un progetto di valorizzazione della geotermia, insieme ai sindaci e al Consorzio dei 14 comuni geotermici, tra i quali c’è anche Radicondoli. Insomma, mentre il presidente della Regione cerca supporto in Europa, i deputati toscani sottolineano gli aspetti critici della questione e chiedono a al Governo di Roma, sempre targato Pd, «le linee guida sullo sfruttamento geotermico e la mappatura delle aree idonee e dunque potenzialmente sfruttabili ». Forse, per prima cosa il Pd dovrebbe definire la sua strategia in materia di politiche energetiche. I Comuni che fanno parte del consorzio dell’area geotermica in Toscana