Droga e cumuli di rifiuti Una favela dietro l’Opera
I residenti: decine di sbandati nelle ex officine Fs
Un po’ discarica, un po’ favela; è la situazione all’interno dei capannoni delle ex officine ferroviarie, a due passi dal Teatro dell’Opera e la stazione Leopolda. Cumuli di spazzatura, vestiti e materassi un po’ ovunque, una distesa di siringhe, piramidi di bottiglie di plastica contenenti urina, biciclette rubate e passeggini distrutti sono raggiungibili tramite un piccolo viottolo che da via Paisiello porta ai binari del treno e ai magazzini abusivamente occupati.
«A tutte le ore del giorno c’è sempre uno strano traffico di persone. Attraversano i binari con di trolley e valigie, forse spacciano droga e dormire lì dentro. Spesso vediamo anche bambini di circa dieci anni giocare sui tetti diroccati», dicono Franco e Ester, due coniugi residenti in una palazzina che si affaccia proprio sui binari e gli ex magazzini. Basta imboccare il viottolo per incontrare un abitante dei capannoni intento ad attraversare i binari trasportando un ingombrante fagotto: «Sono arrivato in Italia dal Marocco otto anni fa e attraverso questi binari da almeno cinque o sei anni. A vivere qua dentro siamo circa un’ottantina di persone di varie nazionalità. Dormiamo qui perché non abbiamo altri posti». Per il quartiere, infatti, non è una novità: «Da quando hanno iniziato i lavori per il Teatro del Maggio la situazione è questa», spiegano Franco e Ester che, insieme ad altri residenti della zona hanno sollecitato questura e Comune ad intervenire. Ma senza ricevere risposta e per questo hanno deciso di allertare anche Fratelli d’Italia, partito che si è impegnato a realizzare una raccolta firme tra i residenti per chiedere la messa in sicurezza della zona e che ha presentato un’interrogazione al Consiglio comunale.