Corriere Fiorentino

Festa sulla spiaggetta dell’Arno per aiutare a riportare in Italia il bambino rapito dalla mamma

La raccolta dei fondi che serviranno a riportare a Firenze il bambino rapito dalla madre negli Usa

- R.C.

«Riportiamo Giacomo e suo figlio a casa». Con questo slogan ieri un centinaio di amici si sono dati appuntamen­to alla Spiaggetta sul lungarno, all’altezza di piazza Poggi. L’obiettivo era quello di raccoglier­e fondi per sostenere Giacomo «Jack» Salizzoni, l’architetto di 40 anni, bolognese di nascita ma fiorentino di adozione che da quasi due mesi si trova negli Stati Uniti nel tentativo di riportare a casa il figlio di cinque anni rapito ad ottobre dalla madre americana.

Ad accogliere gli amici di Giacomo — c’erano anche tantissimi bambini — una torta con un arcobaleno, un manifesto con l’immagine di padre e figlio dopo il loro incontro negli Stati Uniti e un videomessa­ggio di Giacomo, in cui racconta l’odissea di questo viaggio. Durante questi due mesi trascorsi negli Stati Uniti ha già sborsato 100 mila dollari, circa 90 mila euro, tra spese legali e vita quotidiana.

Da Bologna, per partecipar­e all’aperitivo in riva all’Arno, ieri è arrivato anche Francesco, il fratello di Giacomo. A organizzar­e l’evento sono stati spontaneam­ente i gestori della Spiaggia che proprio ieri hanno dato il via alla stagione estiva.

Tutto l’incasso della serata, hanno spiegato, sarà devoluto a Giacomo. «È bellissimo vedere quanta gente ci è stata vicina in questi mesi — ha detto Francesco Salizzoni — e quanta gente vuole bene a mio fratello».

Ci vorrà ancora del tempo prima di ritornare a casa, del caso se ne sta ora occupando la Corte Federale, ha spiegato Giacomo agli amici con i quali si è sempre mantenuto in contatto in questi mesi. A bloccare Giacomo, nel momento in cui stava rientrando in Italia con il figlio, è stato un ricorso presentato dalla ex moglie contro il provvedime­nto di rimpatrio basato sulla Convenzion­e dell’Aja sulla tutela dei minori.

Non ha nessuna intenzione di mollare Giacomo. «Insieme siamo felici — ha ripetuto in questi mesi agli amici — in lui trovo pace e forza. Sono pronto a dare battaglia fino in fondo e a non mollare mai. Dovessi rimanere qui tutta la vita».

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La torta con l’arcobaleno alla Spiaggetta per raccoglier­e fondi per Giacomo

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