Belle Arti, ecco il conto. Metropolitano
Chiesti all’Accademia 440 mila euro di bollette arretrate. «Iscrizioni più care»
La Città metropolitana ha chiesto all’Accademia delle Belle Arti di Firenze il pagamento 441.771 euro di vecchie bollette, dal 2011 ad oggi. Una mazzata impossibile da digerire per l’Accademia che riceve dallo Stato meno di 100 mila euro l’anno. Tutta «colpa» di una riforma del ‘ 99, che ha «elevato» le Accademia a università, e di una sentenza della Corte di cassazione del 2014, che ha stabilito che le (ex) Province dovessero pagare solo gli istituti superiori, non le Accademie. Solo che, nella italica tradizione delle riforme a metà, nessuno ha pensato che quella cifre — comunque dovute dallo Stato — da qualche parte dovessero arrivare. E che nel frattempo qualcuno — la Provincia — le aveva pagate.
Luciano Modica, presidente dell’Accademia, spiega che intanto sono stati costretti «ad aumentare i costi di iscrizione per pagare le utenze gas, elettricità, acqua, d’ora in poi». Ma che la richiesta di pagamento pregresso «è insostenibile». Richiesta partita nel novembre 2014 dalla vecchia Provincia, che però aveva approvato un testo «conciliante» prima di essere trasformata in Città metropolitana. Il nuovo ente ha come prima cosa mandato una lettera di richiesta rimborso. «Un atto dovuto» spiega la consigliera delegata dalla Città Metropolitana Benedetta Albanese (Pd). La vicenda è finita in Parlamento con una interrogazione di Manuela Ghizzino (Pd) che ha chiesto al governo (guidato da Matteo Renzi, Pd) di intervenire. «Da parte nostra c’è stata e c’è massima comprensione e non ci sottraiamo al confronto o a valutare ipotesi che, tuttavia, non possono essere a svantaggio della Città Metropolitana» dice Albanese.
100 Mila euro di trasferimenti annuali dallo Stato all’Accademia