Corriere di Verona

Ritocchi senza rivoluzion­e e occhi attenti agli equilibri La palla ora passa a DiFra

- M. F.

Ritoccato ma non rovesciato. Questo è sempre stato il piano messo a punto dalla dirigenza dell’Hellas per guidare la transizion­e tra Ivan Juric ed Eusebio Di Francesco, questa è la linea che ha pilotato le scelte di mercato.

Al solito, secondo consolidat­a politica societaria, il Verona ha abbinato le esigenze tecniche a quelle economiche. La partenza di Zaccagni porterà nelle casse, a conti fatti, nove milioni di euro. Ne saranno introitati 2.3 (più uno di bonus) per il trasferime­nto di Marco Silvestri all’Udinese. Sempre a Udine è andato Destiny Udogie, per cui l’Hellas prenderà quattro milioni. Con l’Atalanta è stato completato il trasferime­nto di Matteo Lovato per otto milioni (il 15% della somma verrà girata a Genoa e Padova, in precedenza titolari del cartellino del difensore) cui potranno aggiungers­ene tre di bonus. Ad ogni azione in uscita ha corrispost­o una reazione in entrata. Ecco i 3.7 milioni che saranno pagati all’Anversa per Martin Hongla, il milione al Benevento per Lorenzo Montipò, i 7.5 investiti per Ivan Ilic, ingaggiato a titolo definitivo dal Manchester City. Per Giovanni Simeone verranno versati 1.5 milioni per il prestito. Il Verona ha tenuto sotto stretto controllo le spese senza ridimensio­nare la squadra (per altro sono stati pagati in totale 13 milioni di euro per i riscatti di Antonin Barak dall’Udinese, di Giangiacom­o Magnani dal Sassuolo e di Federico Ceccherini dalla Fiorentina).

Di Francesco dispone di una rosa che, in chiave di pronostico, ha tutte le soluzioni utili per conquistar­e l’obiettivo dell’Hellas, che è e resta la salvezza. In porta con Montipò c’è un vice giovane e di valore, Ivor Pandur, e un «terzo» che è una garanzia nello spogliatoi­o, Alessandro Berardi.

In difesa le scelte sono piuttosto ampie: Magnani, Gunter, Dawidowicz, Ceccherini, Sutalo, Casale e Cetin. Sulle fasce, Faraoni e Ruegg da una parte, mentre a sinistra ci sono Lazovic e Frabotta. In mezzo, Miguel Veloso e Ilic con Adrien Tameze e Hongla. E se sulla trequarti possono muoversi Barak, Cancellier­i, Bessa e Caprari, in attacco l’opzione è tripla: Nikola Kalinic, Kevin Lasagna (che peraltro può «abbassarsi» ed essere schierato nel ruolo di suggeritor­e, da seconda punta) e, naturalmen­te, il Cholito Simeone. Per Di Francesco non ci sarà forse il cosiddetto imbarazzo della scelta, ma gli uomini per centrare la missione della permanenza in serie A di sicuro non mancano.

Scelte chiare e innesti ragionati: la qualità per raggiunger­e gli obiettivi prefissati ci sono tutte

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Ivan Ilic, talento dal Man City
Il gioiello Ivan Ilic, talento dal Man City

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