Di Carmine
Solo alleggerendo il monte ingaggi sarà possibile rinforzarsi ancora. Sutalo rimane in stand-by
Il Verona si guarda attorno per completare qualche altro movimento di mercato e rinforzare la rosa affidata a Di Francesco
Prima di comprare però l’Hellas deve vendere: due possibili esuberi sono Di Carmine ed Empereur
Le loro cessioni possono sbloccare i nuovi arrivi, in difesa piace Sutalo
La regola resta sempre quella: l’Hellas compra se vende. E, in questo momento, il Verona pensa a sfoltire l’organico per dopo aggiungere nuovi giocatori. Questione economica, certo, perché il Verona si muove sempre nel perimetro (e nei parametri) segnato dal budget. L’ha fatto ingaggiando Martin Hongla dall’Anversa dopo aver ceduto Destiny Udogie all’Udinese, prendendo Lorenzo Montipò dal Benevento una volta chiuso il passaggio di Marco sempre all’Udinese e poi chiudendo l’accordo per l’acquisto a titolo definitivo dal Manchester City di Ivan Ilic quando era ormai fatta per il trasferimento di Matteo Lovato all’Atalanta.
Non sono previsti sforamenti, tanto più in quei reparti in cui ci sono già degli stipendi pesanti. Il ragionamento è rivolto verso l’attacco, in cui ci sono tre punte centrali, sia pure con caratteristiche diverse: Nikola Kalinic, Kevin Lasagna e Samuel Di Carmine. La somma degli emolumenti versati per loro dall’Hellas supera, al lordo, i 6 milioni di euro (al netto, 1,5 per Kalinic, 1 per Lasagna, 800mila più bonus per Di Carmine). Una settimana fa il Verona ha alleggerito il monte stipendi degli attaccanti con la cessione in prestito con diritto di riscatto – a 3 milioni di euro – di Mariusz Stepinski all’Aris Limassol. Stepinski con l’Hellas ha firmato a settembre 2019 un contratto da 600mila euro a stagione fino al 30 giugno 2024.
Ci sono da completare delle operazioni in uscita per muoversi in entrata. Attenzione: non è soltanto il Verona ad avere questa necessità. L’emorragia di introiti che ha colpito l’intero sistema-calcio, Serie A compresa, impone