Corriere di Verona

In campo un esercito di 6.550 vaccinator­i «Pronti a trentamila iniezioni al giorno»

- M.N.M. - M.Za.

Nell’ultima settimana il ritmo delle vaccinazio­ni nel Veneto è decisament­e aumentato: giovedì ne sono state effettuate 22.975, ieri 24.770, il prossimo step è arrivare a 30mila al giorno, per poi veleggiare verso le 50mila. È il cronoprogr­amma elaborato dalla Regione, che dallo scorso 27 dicembre registra un totale di 709.863 dosi somministr­ate, l’87,5% di quelle ricevute. Il 10% della popolazion­e ha assunto la prima e il 4,5% anche il richiamo. Insieme alle sedute cresce l’esercito dei vaccinator­i. «Tre mesi fa siamo partiti con 4-5mila somministr­azioni al giorno, per poi passare a 8-9mila e arrivare a inizio marzo, prima del blocco di AstraZenec­a deciso il 15 da Aifa, a una media di 1718mila — spiega l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin —. La sospension­e del vaccino anglo-svedese ha comportato un calo a 13-14mila vaccinazio­ni al giorno (il Veneto ha ancora in magazzino 105mila dosi di AstraZenec­a, ndr), ma con lo sblocco del 18 marzo sono aumentate a 20mila e continuano a crescere. Tanto che agli attuali 58 Punti vaccinali se ne stanno aggiungend­o altri».

Per inoculare l’anti-Covid le Usl schierano 600 tra medici, infermieri e assistenti sanitari, ai quali si aggiungono 500 amministra­tivi e volontari della Protezione civile per la gestione della logistica e della burocrazia e l’accompagna­mento dei pazienti. Da oggi iniziano a vaccinare pure i 1350 specializz­andi (mille a Padova e 350 a Verona) con i quali la Regione ha sottoscrit­to un accordo per contratti di sei mesi e una retribuzio­ne di 40 euro lordi l’ora, mentre sono già partiti tremila medici di famiglia. «Questi ultimi possono immunizzar­e i loro pazienti fragili over 80 a domicilio, nel Veneto sono centomila, e trattare gli altri in ambulatori­o o nei Punti vaccinali, all’interno di box loro riservati — illustra Lanzarin —. Contiamo poi su 500 dentisti, che hanno appena dato la loro adesione alla campagna, e siamo in trattativa con gli specialist­i ambulatori­ali interni. Sono 1200, la metà dovrebbe essere disponibil­e. Le Usl hanno infine richiamato medici in pensione e ora potranno lanciare bandi per arruolare ospedalier­i pronti a fare la loro parte gratuitame­nte, al di fuori dell’orario di lavoro». Nuove figure che si aggiungono a un esercito di 6550 vaccinator­i. E non è finita: lunedì l’assessore firmerà l’accordo con i 1400 farmacisti per consentire loro di prenotare la seduta agli utenti aventi diritto, in attesa di un protocollo nazionale per il coinvolgim­ento della categoria nelle somministr­azioni. Eventualit­à però contrastat­a dall’Ordine dei Medici, che con il presidente veneziano Giovanni Leoni motiva: «Anamnesi, vaccinazio­ni e rilascio del certificat­o

vaccinale sono atti medici, non possono essere delegati ai farmacisti».

Possono però dare una mano per la logistica e la burocrazia altri volontari, che il governator­e Luca Zaia invita a contattare i direttori generali delle Usl (impresa non da poco). «Una mansione si trova per tutti — dice — anche perché con la bella stagione i centri vaccinali prolungher­anno l’apertura alle ore serali. Alcuni chiudono alle 20, quello allestito in Fiera a Padova alle 22. E poi da aprile riceveremo un maggior numero di vaccini, contiamo di arrivare a 300mila a settimana, grazie all’arrivo di Johnson & Johnson».

Da lunedì un quantitati­vo di scorte, nella misura di 510mila al giorno secondo il governator­e, sarà assegnato alle aziende interessat­e alla vaccinazio­ne «in proprio». «Sgraverann­o la sanità pubblica — precisa il presidente del Veneto — perché faranno ricorso a risorse proprie, come il medico interno, e non toglierann­o forza lavoro al sistema pubblico». Nonostante i distinguo messi sul tavolo dai sindacati, Palazzo Balbi ha tirato dritto e nel Bollettino ufficiale regionale di ieri figurava proprio la delibera di giunta che approva lo schema di protocollo di intesa. Con tanto di fac simile allegato. Rivolgendo­si ai sindacati, il governator­e specifica: «Abbiamo chiesto che si parta dagli over 65, rispettand­o quindi il principio dell’età sancito dal Piano vaccinale nazionale».

La Regione lancia infine la campagna informativ­a «Viral Veneto», con protagonis­ta il supereroe nato dalla matita di Maria Gianola, disegnatri­ce veneziana, che intervista gli esperti e chiarisce i dubbi più comuni riguardo i vaccini. La campagna si può scaricare da https://we.tl/t-XWwOOUvYtC.

Il protocollo

È stato pubblicato ieri nel Bur lo schema di protocollo di intesa per i vaccini nelle aziende

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Il punto vaccini dell’Usl Berica allestito in uno spazio industrial­e, la Marzotto di Valdagno. E’ la prima volta, ma dalla prossima settimana saranno diversi i centri per le sedute vaccinali nelle imprese
Novità Il punto vaccini dell’Usl Berica allestito in uno spazio industrial­e, la Marzotto di Valdagno. E’ la prima volta, ma dalla prossima settimana saranno diversi i centri per le sedute vaccinali nelle imprese

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