Corriere di Verona

Porcellato: «Forza, fai uno dei tuoi miracoli»

- A.Pri.

«Spero che ci faccia uno di quei miracoli ai quali ci ha abituati. Perché Alex è fatto così, un uomo straordina­rio da sempre in lotta per la vita».

Francesca Porcellato, 49 anni di Castelfran­co Veneto, è compagna di squadra di Alessandro Zanardi, il campione (padovano d’adozione) che da due giorni lotta su un letto d’ospedale dopo l’incidente del quale è stato vittima mentre partecipav­a a una staffetta con la sua handbike.

Anche la Porcellato e ne intende di sfide: travolta pure lei da un camion (ma quand’era ancora una bambina) è cresciuta su una sedia a rotelle, diventando una delle più grandi sportive italiane. Fondista e paraciclis­ta, ha vinto 14 medaglie ai Giochi paralimpic­i, e due ori (nella cronometro e nella gara in linea H3) ai campionati del mondo proprio con una handbike.

Zanardi lo conosce bene. «Con la maglia Azzurra siamo compagni di squadra e abbiamo condiviso un pezzo importante dei rispettivi percorsi sportivi», ricorda la campioness­a. Dopo anni di frequentaz­ione, ha imparato a distinguer­e tra lo Zanardi pubblico e quello privato. «Il primo è sotto gli occhi di tutti: un uomo pieno di energia, solare, curioso. E sempre molto interessat­o a tutto ciò che gli accade intorno. Un atleta che ha dimostrato al mondo di aver tantissima voglia di vivere e di volerlo fare al massimo».

Ma da quando ha saputo che l’amico ha perso il controllo della handbike finendo per sbattere contro un camion lungo la statale che attraversa Pienza, in provincia di Siena, sono altri i ricordi che fanno sorridere Francesca Porcellato. «Alex è un ispiratore, un trascinato­re. Ma è anche un «battutaro» incredibil­e, uno che ti fa sbellicare dalle risate. Ripenso a quando entrambi partecipam­mo alle Olimpiadi di Rio 2016 e lui conquistò l’oro. Ricordo le serate trascorse tutti insieme, con Zanardi che raccontava un sacco di barzellett­e e ci teneva allegri». E adesso? «Ora siamo tutti con lui, cerchiamo di trasmetter­gli un po’ della nostra forza». Confidando in uno dei suoi miracoli.

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