Addio filobus, si pensa ai bus elettrici
Progetto archiviato, incontro tra il sindaco e imprese realizzatrici per un accordo
Il progetto per il filobus di Verona va definitivamente in archivio. Il sindaco Federico Sboarina ha avuto ieri il primo incontro con le imprese che dovevano realizzare l’opera (e che avevano già firmato i relativi contratti) per cercare un accordo. L’ipotesi che circola di più è quella di utilizzare autobus elettrici (quelli già prenotati lo sono, visto che in centro storico avrebbero viaggiato senza agganciarsi ai fili) che siano comunque a guida in qualche modo vincolata.
Il progetto per il filobus di Verona va definitivamente in archivio. Il sindaco Federico Sboarina ha avuto ieri il primo incontro con le imprese che dovevano realizzare l’opera (e che avevano già firmato i relativi contratti) per cercare un accordo.
Le imprese sono capitanate dal Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, e tra di esse c’era anche la cooperativa Clea, entrata in una gravissima crisi, al punto da richiedere al Tribunale di Venezia di essere posta in amministrazione controllata. Sboarina ha confermato coquesta me il 3 giugno scorso il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, assieme ai vertici tecnici del dicastero, abbia dato la sua disponibilità a «svolta», salvando il finanziamento statale ma cercando una modalità diversa.
Quale? Sboarina ha ripetuto che «nessuna soluzione è esclusa». Ma l’ipotesi che circola di più è quella di utilizzare autobus elettrici (quelli già prenotati lo sono, visto che in centro storico avrebbero viaggiato senza agganciarsi ai fili) che siano comunque a guida in qualche modo vincolata, come previsto dalla domanda di finanziamento iniziale (che risale addirittura al 1993, con l’allora commissario straordinario del Comune, De Muro, che pensava ad una tramvia).
Alle critiche di chi lo accusa di non averci pensato prima, il sindaco ha replicato che «forse qualcuno ha già dimenticato che dal 23 febbraio scorso è accaduto qualcosa che ha cambiato il mondo, ha cambiato la nostra vita, ha cambiato l’economia, e ha cambiato anche il trasporto pubblico, rendendo superato anche il filobus con le caratteristiche che esso ha avuto nei progetti di cui si è parlato finora».
Ricordiamo che il contratto del filobus è stato firmato nell’ormai lontano 2012, ma il grosso dei lavori sono iniziati solo lo scorso anno. L’opera ha un costo complessivo di 143 milioni di euro, di cui il 60 per cento finanziati dallo Stato. Ma adesso tutto torna in discussione.
Tempi biblici
La domanda per il finanziamento statale dell’allora tramvia risale al lontano 1993