Corriere di Verona

Hellas, giovanili occasione per i baby di Juric

Il tecnico segue il vivaio dove Margiotta ha coltivato talenti. Giocando ogni tre giorni, serviranno

- Fontana

Avanti giovani, alla riscossa. Ci sarà bisogno anche di loro nella volatona lunghissim­a che porterà il campionato di Serie A all’ultima dogana, ad agosto, per il Verona. Nei giorni in cui è arrivato il rinnovo triennale — scadenza nel 2023 — per il responsabi­le del vivaio, gialloblù, Massimo Margiotta, sono tanti i ragazzi che si stanno allenando con la Prima Squadra, al centro sportivo di Peschiera del Garda. Ivan Juric li segue, alcuni di loro li ha già visionati nei mesi scorsi. Trovare un nuovo Max Kumbulla è un’ambizione eccessiva, per adesso, ma di sicuro i prospetti che si sono aggregati al gruppo con il ritorno della preparazio­ne dopo il lockdown potranno essere utili, all’occorrenza, con il calendario compresso che sarà da affrontare dal 20 giugno.

Caldo, rischio infortuni, le variabili impazzite del calcio d’estate: servono soluzioni alternativ­e, rotazioni, cambi in corsa. Questo non significa che nelle tredici gare che restano da giocare verrà schierato un Verona in blue jeans, con l’età media ribassata senza se e senza ma. Più sempliceme­nte vuol dire che Juric, conscio degli incerti del mestiere, lavora per avere dei «riservisti» in grado di dare un contributo già nel presente, in attesa che siano formati per un futuro più o meno prossimo (la sinergia col Mantova, neopromoss­o in C, aiuterà).

Dunque, allo Sporting Center Paradiso sono presenze fisse i talenti più brillanti di quella formazione Primavera che — l’auspicio rimane — sogna di giocarsi la finale di Coppa Italia con la Fiorentina, traguardo storico per l’Hellas, mai colto in precedenza. Spiccano i piedi fini di Lucas Felippe, regista brasiliano, ragioniere brioso, dotato di un tiro preciso. Con il Verona dei «grandi» è andato in ritiro già quando in panchina c’era Fabio Grosso. E se Destiny Udogie, terzino che è un punto fermo delle nazionali giovanili dell’Italia, rappresent­a il nome più noto della pattuglia, un occhio di riguardo lo merita Bogdan Jocic. Un fantasista, il serbo, prelevato dalla Stella Rossa, che ha tutte le caratteris­tiche della vecchia, impareggia­bile scuola slava. I colpi possono essere sbalorditi­vi, va trovata la continuità. C’è tempo.

La colonia dei «pupi» di Juric

a Peschiera, è folta. Il preparator­e dei portieri Massimo Catadi plasma Victor Aznar, brasiliano con passaporto spagnolo. Philip Yeboah è originario del Ghana, ma fin da piccolo è arrivato in Italia con la famiglia. I suoi numeri da attaccante avevano impression­ato in Under 17, in Primavera ha proseguito nella maturazion­e. A proposito di Under 17: nel gruppo di Juric c’è anche Filippo Terraccian­o, figlio d’arte — suo padre, Antonio, è stato il «diciassett­esimo» dell’Hellas dello scudetto ed ha raccolto, nella seconda metà degli anni ’80, 30 presenze in gialloblù, per poi diventare un veterano della Triestina —, abbonato all’azzurro dell’Italia baby. Polivalent­e di centrocamp­o, gli osservator­i scommetton­o su di lui. Juric testa Nunzio Brandi e Christian Pierobon, mediano di lotta, il primo, centrocamp­ista di governo, il secondo. Tutti dovranno prepararsi a una chiamata che è un’eventualit­à da considerar­e nella lunga estate calda dell’Hellas e del calcio italiano.

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Allenatore Ivan Juric con la mascherina al campo d’allenament­o dell’Hellas

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