Infarto in classe, Anna è morta Il papà in lacrime: «Non è giusto»
Padova, la famiglia acconsente all’espianto degli organi. Il dolore dei compagni: «Aveva solo 14 anni»
«Non è giusto» ha detto il papà di Anna Modenese, la 14enne colpita da un arresto cardiaco prolungato martedì mattina a scuola. È uscito dalla terapia intensiva e ha abbracciato i colleghi. Gli occhi erano spenti, come se non vedesse davvero davanti a sé, come se si trovasse in una bolla. Un incubo terrificante. Alle otto di ieri mattina i cardiologi del centro Gallucci dell’Azienda ospedaliera di Padova hanno dichiarato la morte cerebrale di Anna. Poi sono partite le sei ore di osservazione stabilite dal protocollo durante le quali i genitori della ragazza, che hanno acconsentito all’espianto degli organi, sono rimasti al suo fianco lasciando l’altro figlioletto, che frequenta le scuole elementari, alle cure dei nonni. «La giovane è andata in arresto cardiaco e questo ha provocato dei danni neurologici che hanno decretato la morte cerebrale – spiega Luisa Cacciavillani, direttrice dell’Ucic, la terapia intensiva cardiologica –. I motivi per cui una persona può andare in arresto cardiaco sono i più vari, alcuni sono facilmente identificabili, altri meno. In questo caso faremo altre indagini per capire cosa abbia provocato l’arresto». Di certo non si tratta di una malattia così evidente. Da qualche tempo Anna lamentava nausea a vomito, soprattutto se eseguiva sforzi fisici. La mamma l’aveva portata da uno specialista e la giovane aveva eseguito diversi accertamenti ma non era stato rilevato nulla di preoccupante. «Oggi non sempre si può prevenire un arresto cardiaco – continua Cacciavillani –. Parlando del tema in generale, non siamo sempre in grado di prevederlo con delle analisi. Dovrebbe essere possibile, qualora capitasse una cosa del genere in un luogo pubblico, intervenire con la rianimazione, ma manca una cultura diffusa di cui il defibrillatore è l’elemento cardine, anche se non il solo. Servono strumenti e competenze».
Alla scuola di Anna il defibrillatore non c’è. Il liceo Duca d’Aosta trasuda disperazione. Sembra quasi che i muri stessi siano di colpo diventati tristi, i colori sbiaditi, i quadri opachi, quasi a rimarcare che Anna, con quel visino dolce e quegli occhi azzurri che parlavano da soli, non c’era più: era volata in cielo. I compagni di scuola della 14enne sono usciti in gruppo verso mezzogiorno, il volto rosso dal pianto, le spalle curve e lo sconforto negli occhi. Alcuni erano accompagnati dai genitori. Tutti gli studenti hanno sperato fino all’ultimo che Anna si riprendesse, che avvenisse il miracolo e la notizia della morte li ha colpiti. Una ragazza si è fermata in mezzo al cortile che dà su via del Santo, bici alla mano. Non è riuscita a trattenere le lacrime. L’amica al suo fianco è rimasta immobile, incapace lei stessa di pronunciare parola. Una docente uscita pochi secondi dopo di loro l’ha vista e le si è avvicinata. Le ha accarezzato teneramente il viso e poi l’ha abbracciata, sussurrandole parole di conforto all’orecchio. «Ti rendi conto, aveva 14 anni», ha sussurrato con voce rotta una ragazza. L’amica le ha messo un braccio attorno alle spalle e insieme si sono avviate a prendere l’autobus per tornare a casa. «Oggi non volevo venire» ha confidato un ragazzo poco dopo calandosi il berretto sulla testa. Al momento nessuna iniziativa di cordoglio è prevista dalla scuola che si è chiusa nel più completo silenzio. Di fronte all’istituto di scienze umane, diversi cittadini a conoscenza del dramma si sono fermati a gettare uno sguardo al cortile. «Ah è qui che studiava? Povera stella», ha esclamato una signora al marito mentre si stavano dirigendo verso l’università. «Sono sconvolto da questo dramma che colpisce profondamente tutta la nostra comunità – ha detto il sindaco di Padova, Sergio Giordani –. Sono tragedie che come padre e nonno mi fanno riflettere nel profondo. Tutti i padovani sono vicini alla famiglia, la giunta e io personalmente mandiamo un abbraccio e la nostra commossa vicinanza al padre che è un nostro collaboratore della polizia locale». E gli fa eco il suo vice Arturo Lorenzoni: «Mi stringo alla famiglia di Anna. Ci sentiamo tutti fragili e impotenti di fronte a una morte così atroce e inspiegabile». Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da coloro che seguono l’attività artistica del papà di Anna, Alessandro Modenese, chitarrista e cantante per la compagnia teatrale Strapalco. «Sono senza parole, un abbraccio grande» ha scritto sui social Agostino Spolaore, conduttore radiofonico per Radio studio 91 live, che più volte l’ha ospitato per parlare di musica.
Il sindaco Giordani Una tragedia che, come padre e come nonno, mi fa riflettere: siamo vicini alla famiglia di Anna