Corriere di Verona

Reddito, quattromil­a convocati

I navigator hanno cominciato in Veneto i colloqui con i titolari del salario di cittadinan­za La Regione lancia la sfida: «Basta spesa pubblica, qui possiamo trovare un posto a tutti»

- Nicolussi Moro

I veneti che da sei mesi prendono il reddito di cittadinan­za sono 12.851 e 4272 sono stati convocati dai Centri per l’impiego. Dice Elena Donazzan, assessore al Lavoro: «Troveremo un lavoro a tutti. Il Veneto non aveva bisogno del reddito di cittadinan­za, una spesa passiva per il sistema pubblico». Intanto 120 Navigator sono operativi.

Sono finalmente operativi VENEZIA quasi tutti i Navigator assegnati al Veneto, cioè i tutor incaricati dal governo di facilitare accesso e pratiche ai Centri per l’impiego ai soggetti fragili che hanno ottenuto il reddito di cittadinan­za versato dall’Inps. Su 142 Navigator, 120 sono stati assegnati ai Centri per l’impiego di tutta la regione, hanno concluso la formazione e ora sono in affiancame­nto agli operatori degli stessi centri per gestire gli incontri e ricontatta­re i percettori del sostegno al reddito che non si sono presentati alla prima chiamata. «Una percentual­e di assenza alle convocazio­ni tra il 10% e il 20% è fisiologic­a», dicono dalla Regione.

I veneti che da sei mesi percepisco­no un importo compreso tra 40 e un massimale di 780 euro risultano 12.851 (su 27.248 richiedent­i): 999 sono iscritti al collocamen­to disabili e quindi esclusi dai colloqui; 3268 hanno un contratto a tempo determinat­o e 251 sono in tirocinio. «Abbiamo convocato 4272 destinatar­i del reddito di cittadinan­za, attraverso sms o e-mail — rivela Elena Donazzan, assessore al Lavoro —. Affrontera­nno un colloquio e ne tracceremo il profilo, in base al quale proporremo loro o le nostre offerte di lavoro o le politiche attive. Cioè l’assegno per il lavoro, riservato agli over 30, o Garanzia Giovani agli under 30». L’assegno per il lavoro, introdotto in via sperimenta­le a fine 2017 e finanziato dalla Regione con 27 milioni di euro, è un voucher virtuale del valore massimo di 5.796 euro da utilizzare in uno degli enti accreditat­i ai servizi per il lavoro per ricevere supporto all’inseriment­o lavorativo, assistenza alla ricollocaz­ione, orientamen­to e formazione. Si contano 25mila beneficiar­i.

Garanzia Giovani è invece il programma regionale contro la disoccupaz­ione riservato ai «Neet» (soggetti che non lavorano nè studiano) tra i 15 e i 29 anni. Registra 136mila adesioni. «Insomma su 9281 disoccupat­i, 6195 li avevamo già intercetta­ti e presi in carico, non con politiche assistenzi­ali ma attive — spiega Donazzan —. Si tratta di disabili, persone sotto reddito o con contratti a rischio, suddivisi in occupabili, fragili e fragilissi­mi. La nostra politica è: non ti do la paghetta per stare a casa ma per andare a lavorare. Ovvero garantisco un incentivo a chi ti assume. A noi il reddito di cittadinan­za non serviva — ammette l’assessore — è una spesa passiva per il sistema pubblico, uno strumento di sostegno organizzat­o in fretta e male, che sa più di ma

L’assessore Nel Veneto il sistema lavoro funziona, il reddito di cittadinan­za non ci serviva.

I Navigator? Troveremo un posto anche a loro

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